00:00 2 Aprile 2007

Il tempo di ieri e quello di oggi: gli occhi del bambino e quelli dell’adulto

Spesso si ricorda il passato meteorologico come ricco di eventi straordinari, di stagioni meravigliosamente bianche o di temporali spettacolari, in molti casi si tratta di errori di valutazione.

“Si stava meglio quando si stava peggio”, quante volte abbiamo usato o sentito usare questa espressione. La frase ha un fondo di verità ma non è sostenibile, la qualità della vita è decisamente migliorata rispetto al passato.

Certo magari si è sciolto l’antico legame della famiglia numerosa, è venuto meno insomma il focolare domestico, ma rispetto a 30 anni fa stiamo decisamente meglio.

Certo sussistono sacche di povertà, i salari non sono elevati, ci si lamenta sempre ma poi milioni di persone riescono comunque a permettersi di uscire a cena una sera a settimana o di partire per le vacanze sia in inverno che in estate.

Bombardati dalla tecnologia, circondati dallo spettro dell’inquinamento, abbiamo sempre l’impressione che la vita del passato ci abbia regalato momenti migliori, più autentici, più veri, così come si crede che il tempo del passato si sia comportato in modo più lineare, proponendo piogge al momento giusto, la neve che non si scioglieva e non mancava mai ad ogni inverno, la primavera con gli uccellini che cinguettavano felici, l’estate calda ma non troppo.

La storia degli eventi atmosferici ha certamente conosciuto momenti migliori di questo, così come il raccolto presenta anni di magra ed anni di prosperità, ma non dobbiamo dimenticare che la nevicata che osservavamo da bambini è stata memorizzata nel nostro cervello con l’idea che di essa avevamo maturato DA BAMBINI, cioè con contorni sproporzionati e l’idea che fosse veramente qualcosa di eccezionale.

La prima neve non si scorda mai proprio come il primo amore e pertanto in qualche caso si tendono a minimizzare i fenomeni atmosferici che vediamo oggi con l’occhio dell’ADULTO.

Non stiamo ovviamente parlando di alluvioni o di nevicate secolari ma di quei piccoli episodi locali che cataloghiamo da bambini come l’evento per eccellenza e che poi da adulti sottovalutiamo.

E’ vero però che accade anche il CONTRARIO, specie se non siamo stati ottimi osservatori, cioè se da piccoli la natura non ci ha colpito con le sue manifestazioni. Allora in questo caso la memoria storica va a farsi benedire ed ogni temporale diventa “mai visto un acquazzone simile”, “grandinata pazzesca, una cosa inaudita”, magari ogni anno ripetiamo questa frase di fronte ad ogni temporale un po’ più forte degli altri.

Esistono in definitiva due categorie di persone:
-quelli per cui tutto il meteo più spettacolare si è verificato nel passato
-quelli per cui ogni nuovo evento diventa quasi sempre il più violento che abbiano mai osservato.

Resta da chiedersi allora: sono solo ingannevoli sensazioni umane o il tempo è veramente cambiato rispetto al passato?

La risposta è chiara e limpida: il tempo cambia costantemente e sempre cambierà, l’uomo deve mettersi in quest’ordine di idee senza pensare che ogni raffica di vento più forte o meno forte sia colpa dell’effetto serra e dunque indirettamente sua…

Il clima non ha un comportamento statico e razionale, ma evolutivo e irrazionale, ricordiamocelo bene, ricordiamocelo sempre.
Autore : Alessio Grosso