00:00 18 Giugno 2014

Il tempo della settimana prossima: analisi comparata

La terza decade di giugno potrebbe segnare il passo tra il definitivo esaurimento della circolazione fresca orientale caratteristica di queste giornate e l'avvio di un nuovo standard atmosferico che sarebbe legato in parte all'azione di natura squisitamente oceanica con effetti soprattutto al nord, ed in parte alla risalita d'aria più calda nord-africana verso i settori centrali e meridionali italiani. Nell'articolo vi proponiamo una analisi comparata tra modelli.

Le variabili messe in gioco dall’atmosfera nel corso della prossima settimana saranno molte, difficile risulta in questo contesto tracciare una linea di tendenza chiara ed univoca che descriva con sufficiente affidabilità quale potrebbe essere il comportamento atmosferico nel corso della terza ed ultima decade di giugno. Da una parte infatti avremo una ripresa del flusso occidentale oceanico che per qualche giorno transiterà deciso alle alte latitudini europee, dall’altra l’azione di trasporto offerta dal flusso sopraccitato determinerà una nuova distensione dell’anticiclone africano sul Mediterraneo.

Il territorio italiano verrà conteso tra questi due grandi protagonisti della circolazione atmosferica, l’eventuale sfondamento d’aria più fresca atlantica potrebbe infine determinare alcune importanti fasi temporalesche dirette alle regioni settentrionali, mentre le regioni centrali e meridionali si troveranno spesso a fare i conti con l’aria calda veicolata dalle famigerate "Heat Wave" nord-africane. Il grado di incertezza maggiore riguarderà quindi le regioni settentrionali del Paese che saranno perennemente in bilico tra ricadere in modo netto nell’infuenza portata dall’anticiclone africano, oppure subire le conseguenze instabili e temporalesche portate dall’aria fresca nord-atlantica. Una disputa il cui preciso alternarsi tra botta e risposta verrà svelato dai modelli con gradualità, di pari passo con l’accorciamento della distanza previsionale.

Per adesso ci limitiamo a regalarvi una panoramica delle singole uscite modellistiche, esaminando in particolar modo le previsioni del modello americano GFS, modello inglese ECMWF, modello canadese GEM:

Previsione modello GFS: il centro di calcolo americano resta al momento quello più possibilista per quanto riguarda l’avvio di una fase instabile di natura oceanica che a più riprese interesserebbe i settori dell’Italia settentrionale. Il primo guasto del tempo con effetti soprattutto sul nord-est transiterebbe tra martedì 24 e mercoledì 25, altrove prevarrebbero sole e caldo con temperature abbastanza elevate sulle regioni centro-meridionali e la Sardegna. Una seconda fase di instabilità sarebbe attesa venerdì 27 con effetti dapprima al nord, situazione di attesa al meridione, con temperature assai calde. Entro il fine settimana (sabato 28 – domenica 29) l’impulso di instabilità porterebbe effetti anche al centro ed al sud, determinando un calo della temperatura su tutto lo stivale.

Previsione modello GEM: la linea di tendenza emessa dal centro di calcolo canadese preme il pedale dell’accelleratore verso condizioni anticicloniche diffuse un pò su tutto il Paese. I valori di calura più fastidiosi sarebbero prerogativa delle regioni meridionali e la Sardegna. Occasionali temporali su Alpi e Prealpi, soprattutto martedì 24.

Previsione modello ECMWF:
il prestigioso centro di calcolo inglese evidenzia la distensione dell’onda calda verso l’Italia già da lunedì 23 giugno, con effetti evidenti soprattutto al centro ed al sud mentre al nord (settori orientali) potrebbe sopraggiungere qualche temporale soprattutto nella giornata di martedì 24. In seguito l’anticiclone africano potrebbe estendersi in modo più convinto anche al nord (mercoledì 25 – giovedì 26). Un intenso peggioramento temporalesco riguarderebbe infine le regioni settentrionali e parte di quelle centrali nella giornata di venerdì 27. Il fine settimana sabato 28 e domenica 29 giugno sarebbero infine caratterizzate da clima ventilato e spiccatamente oceanico. La ventilazione di Maestrale e Libeccio sarebbe ben attiva e riguarderebbe soprattutto la Sardegna, i settori centrali e settentrionali italiani. Un pò più caldo segnatamente al sud.

 

Autore : William Demasi