00:00 11 Marzo 2016

Il ROMPICAPO FREDDO di metà mese secondo il modello americano e canadese…

Si intriga la questione del freddo atteso in Italia per la settimana prossima. In questa sede analizziamo i due modelli di oltre oceano con le rispettive medie.

Il mese di marzo, invece di portarci la primavera classica con addolcimenti termici, ci farà assaporare i rigori di un inverno mai nato sulla nostra Penisola.

Da giorni stiamo seguendo le mosse di una retrogressione fredda continentale che scaturirebbe dalla presenza di una vasta zona di alta pressione in sede scandinava.

Le carte contemplano pareri discordanti sulle reali potenzialità di questa retrogressione. In questa sede analizzeremo la tesi americana e canadese; per dare maggiore affidabilità all’analisi faremo uso della media degli scenari imbastita dagli elaborati in parola.

La prima mappa in alto a sinistra inquadra la media degli scenari imbastita dal modello americano per mercoledì 16 marzo. In altre parole, la cartina corrisponde al massimo del freddo che secondo l’elaborato potrebbe entrare sulla nostra Penisola.

L’isoterma "zero gradi a 1500 metri di quota circa" arriverà fino alle regioni centrali, lasciando scoperte le Isole e il meridione. Sulle Alpi, inoltre, è visibile l’isoterma -5° alla medesima quota.

Rispetto alla previsione imbastita ieri, il freddo è stato leggermente potenziato, ma l’evento non sembra ancora di interesse rilevante in campo termico e fenomenologico.

L’elaborato "gemello" di oltreoceano, ovvero il modello Canadese, mostra una situazione molto simile alla tesi imbastita dal collega americano.

La media degli scenari dell’elaborato canadese (seconda mappa a lato) risulta incentrata nel periodo di massimo raffreddamento (ovviamente secondo l’elaborato in parola), atteso per la giornata di mercoledì 16 marzo.

La cartina è quasi sovrapponibile alla precedente e contempla una 0° a 1500 metri che potrebbe lambire il centro Italia, lasciando fuori le Isole e il Meridione.

Valori di temperatura più bassa si registrerebbero al nord e lungo il versante adriatico, con una punta di –5° alla medesima quota sull’estremo angolo nord orientale.

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Autore : Paolo Bonino