00:00 20 Luglio 2002

IL PUNTO: settimana dominata dalla depressione “Sirio”

Sabato scorso, una consistente discesa di aria artica ha generato questo vortice, che poi ha imperversato sul nostro Paese praticamente fino a giovedì. Ci sono state precipitazioni abbondanti e ben distribuite al centro-nord, mentre nelle regioni più assetate, al sud, le piogge sono state molto sporadiche e di scarsa consistenza

Proprio nella giornata di domenica, una intensa perturbazione fredda, entrata nel Mediterraneo dalla Valle del Rodano in direzione delle coste algerine, ha bruscamente piegato verso est, puntando l’Italia.

Già da alcune ore infatti, per motivi dinamici legati alla notevole differenza di temperatura fra l’aria in arrivo e quella già presente, si era formato un profondo centro di bassa pressione, sia al suolo che in quota, poco ad ovest della Sardegna.

Quest’ultimo non ha fatto altro che da perno alla perturbazione, “centrifugandola” in tutte le direzioni e portandola inevitabilmente ad investire anche il nostro Paese.

Quella che si era venuta a creare, poteva essere annoverata fra una delle configurazioni più rare che si possano verificare nel mese di Luglio; la perturbazione in questione infatti, aveva più connotati autunnali che estivi.

Tornando alla cronaca, dalla mattina di domenica si è aperta una fase di tempo marcatamente instabile, con piogge, e soprattutto temporali, che nascevano a ripetizione su tutto il centro-nord, alimentati dal continuo flusso di aria fredda in quota.

In alcune zone del nord-ovest, come nel Cuneese, ci sono stati accumuli di pioggia notevoli, che in certi punti hanno toccato e superato i 150 mm.

Se da una parte i temporali, che alla resa dei conti sono risultati ben distribuiti, hanno contribuito in certe zone a smorzare la siccità estiva, dall’altra hanno provocato danni di una certa gravità.

In certe occasioni infatti, la pioggia si è riversata al suolo con inaudita violenza, provocando allagamenti, smottamenti e altri disagi, non di minore importanza; il tutto aggravato spesso dalla grandine, che in alcune zone della Pianura Padana è caduta copiosa.

Ma anche al centro non sono mancate situazioni in cui la pioggia, i fulmini e i tuoni hanno persistito per ore senza attenuarsi; in particolare sono state interessate alcune zone delle Marche e del Lazio, specie in prossimità delle coste.

Infatti, la temperatura alta della superficie marina ha contribuito non poco alla generazione dei singoli sistemi temporaleschi, soprattutto nelle ore serali e notturne; durante il pomeriggio invece, molti dei temporali nascevano sulle zone interne, per poi spostarsi, a seconda delle correnti, anche verso le coste.

La fase di tempo perturbato si è protratta fino a lunedì compreso; mentre tra martedì e giovedì siamo passati ad una marcata instabilità, con piogge e temporali, ma intervallati da schiarite, che spesso risultavano molto ampie.

In particolare giovedì, quando la depressione cominciava ormai a mollare un po’ la presa, in alcuni casi non si vedevano quasi più nubi nel cielo.

Durante il pomeriggio e la serata però, un’ultima “scodata” della perturbazione ha portato un nuovo temporaneo peggioramento al nord, con alcuni temporali; i fenomeni gradualmente si sono trasferiti al centro nella giornata di ieri, coinvolgendo in parte il versante tirrenico, ma insistendo maggiormente su Marche ed Umbria.

Nella serata, il corpo nuvoloso si è spostato verso sud-est, lasciando qualche strascico sulla Puglia; in questa regione il tempo non è ancora migliorato, ma lo farà nel corso della giornata; mentre per il resto del Paese, per oggi si prospetta una giornata generalmente bella e soleggiata.
Autore : Lorenzo Catania