00:00 17 Dicembre 2014

Il punto di Grosso sull’inverno: “fine anno momento importante”

Tradizionale intervista settimanale ad Alessio Grosso.

REDAZIONE: come giudica il potenziale sussulto invernale di fine anno?
GROSSO: il vortice polare è e rimarrà ancora molto compatto, ma tutto il freddo accumulato al Polo comincia ad essere in eccesso e dunque ogni volta che interviene una frenata della corrente a getto, c’è la possibilità che masse particolarmente gelide possano ostacolare, almeno temporaneamente, con la loro densità, il cammino delle miti correnti occidentali. A fine anno sembra evidenziarsi, pur tra mille se, ma, forse, conferme e smentite, un primo abbozzo d’inverno sull’Europa; pertanto lo giudico importante, perchè ci dà l’idea di cosa potrebbe abbattersi sul Continente se solo l’Atlantico fosse bloccato e la circolazione diventasse (anche solo per qualche giorno) meridiana.
 
REDAZIONE: onestamente la spettacolare irruzione dipinta dal modello americano appariva un po’ esagerata stamane.
GROSSO: certamente, l’abbiamo detto commentando in sede di rianalisi le emissioni del modello gemello GEFS; esagerata ma non campata in aria, perchè davvero tra il Santo Stefano ed il San Silvestro, un vortice depressionario colmo di aria fredda si muoverà alla conquista dell’Europa centrale e forse coinvolgerà almeno in parte anche l’Italia, sempre che, come suggerisce il modello europeo, non cominci a fare il giro dell’oca e quel punto vivremmo un’altra situazione di maltempo autunnale, perchè l’aria fredda farebbe tutto un giro "turistico" prima di presentarsi alle porte del Paese, dove nel frattempo probabilmente potrebbe inserirsi lo Scirocco.

REDAZIONE: dunque bisogna giocare sull’effetto sorpresa. Il gelo deve arrivare diretto da nord senza fermate intermedie, senza blocchi depressionari che lo facciano deviare, non è così facile…
GROSSO: certamente non lo è e queste "fregature" le abbiamo già provate sulla nostra pelle più volte, ma qui non conta adesso fare centro con tutto il potenziale freddo, qui conta dire all’Atlantico: guarda che non esisti solo tu e terminate le tue fisiologiche scorribande, a gennaio la musica potrebbe cambiare, questo è il senso dell’importanza della discesa fredda di fine anno, anche se non dovesse coinvolgere direttamente il nostro Paese.

REDAZIONE: dunque dobbiamo considerarlo un segnale a prescindere, anche se vediamo che il flusso occidentale non vuole mollare.
GROSSO: e non mollerà nemmeno a gennaio o a febbraio, ma verrà disturbato, di questo ne sono abbastanza certo, ad intervalli ma verrà disturbato e in quegli intervalli potrebbe esserci davvero lo spazio per episodi invernali veri, magari di breve durata, ma con tutte le caratteristiche invernali.

REDAZIONE: così resta o resterebbe però un inverno mutilato…
GROSSO: beh, non è che abbiamo promesso la luna agli amanti dell’inverno, più di questo onestamente ad oggi non si può chiedere, a meno che non si voglia scomodare qualche eccezionale evento di strat-warming che abbia però riflessi in troposfera proprio sul nostro Continente e più specificamente sull’Italia, cosa oltremodo rara ormai, anche se pur sempre possibile. Uno splittamento, cioè una divisione del vortice polare, che ce ne consegni un trancio, una lingua (fredda) basterebbe per riabilitare completamente questa stagione, ma qui siamo davvero nell’ultrasuperfantameteo. Date retta a me, guardiamo il fine anno, con curiosità, con serenità e anche con passione. Intanto godiamoci l’inizio della settimana di Natale con il sole, nebbie permettendo.

 

Autore : Redazione MeteoLive.it