00:00 10 Novembre 2008

Il primo assaggio d’inverno nel 2003? La fitta nevicata in Valsugana di sabato 8 novembre

Da Milano alla Valsugana: un viaggio emozionante cominciato sotto la pioggia battente e finito sotto una fitta nevicata.

MeteoLive story…C’era una volta…

MeteoLive ha seguito in presa diretta la fase di maltempo di sabato 8 novembre 2003 al settentrione.

Itinerario: Milano-Trento-Caldonazzo, frazione Frisanchi a 1080 m sotto il Becco di Filadonna 2150 sull’altopiano della Vigolana, TN.

Tempi di percorrenza: dalle 8 alle 12.30 di sabato 8 novembre 2003.

Temperature durante il viaggio: Milano 7°C, Bergamo 7°C, Brescia 8°C, Peschiera del Garda: 8°C, Avio 5°C, Rovereto 5°C, Trento 3°C, Pergine Valsugana +0°C; Caldonazzo +0°C, Frisanchi -0°C.

CRONACA:
si parte alle 8 da Milano città sotto una pioggia moderata e con assenza di vento; in autostrada scrosci intermittenti ci accompagnano sino a Bergamo, dove cessano le precipitazioni. Da Seriate la pioggia riprende e diventa battente, a tratti violenta. A Desenzano rovescio intensissimo con visibilità ridotta a pochi metri.

Ad Ala-Avio sulla A22 del Brennero fortissime folate di vento da nord mettono a dura prova la tenuta di strada della nostra autovettura; giungiamo a Rovereto sotto scrosci sempre violenti, cielo livido, nubi basse, nessuna traccia di neve o nemmeno fiocchi misti sul parabrezza dell’auto.

A Trento città qualche fiocco misto a pioggia ma sempre prevalenza di pioggia. Una telefonata da Caldonazzo ci svela un segreto bianco: dall’imbocco in Valsugana, ci avvertono, sarà tutta neve! Preparatevi a montare le catene.

Superate un paio di gallerie eccoci in Valsugana: a Pergine nevica intensamente, non c’è nemmeno il tempo di constatare il passaggio di stato dello stato liquido a quello solido perchè da pioggia si passa alla neve pura. Dal cielo cadono fazzoletti pesantissimi che fanno agevolmente presa sull’asfalto. Procedendo verso Caldonazzo dalla poltiglia si passa al bianco assoluto anche sulla strada. Si costeggia il lago e si arriva nel centro del paese a 475 m; nevica intensamente.

Dobbiamo salire ad una baita a 1050 m, che ci ospiterà sino a lunedì mattina. Si montano le catene…si sale; dopo poche centinaia di metri gli accumuli al suolo sono già notevoli: 10-15 cm e gli spazzaneve, colti di sorpresa dalla precoce nevicata, si vedono poco o non si vedono affatto. Si susseguono i tornanti e anche le difficoltà, con molti grossi rami d’albero abbattuti dal peso della neve che invadono la sede stradale. La vettura sbanda terribilmente, nonostante le catene.

Eccoci alla baita. La visibilità è scarsissima, nevica abbondantemente e dalle 12.30 alle 14.30 si tocca l’apice dell’intensità con l’accumulo che raggiunge il mezzo metro. Nella baita, riscaldata con la stufa a legna, manca presto la corrente, impossibile ricevere i segnali della Tv, l’antenna è sepolta dalla neve.

Siamo sempre attorno allo zero ma alle 15 comincia a scorgersi la foresta e poi addirittura emerge il colosso del Becco di Filadonna; l’atmosfera è fiabesca ma è il segnale di un imminente riscaldamento. Nevica in modo più discontinuo, a tratti misto a pioggia. La neve comincia a cadere rumorosamente da alberi e tetti.

Alle 15.30 un rovescio di graupel, pallini di acqua ghiacciata, testimoniano l’avvezione calda in atto in quota. Alle 16 la neve lascia il posto alla pioggia battente ma per un attimo riescono ancora a cadere fiocchi di straordinaria grandezza. Dalle 16.15 alle 23 la pioggia metterà a dura prova il manto nevoso riducendolo di ben 20 cm; dal tetto della baita cade moltissima neve. Alle 02 di domenica il cielo si rasserena e all’alba si raggiungono -2°C, sufficiente al manto nevoso per consolidarsi.

Restano al suolo sino a lunedì 10 circa 25-30 cm ed è bello osservare la Valsugana ancora innevata al rientro nella sede di MeteoLive a Milano.
Autore : Alessio Grosso