00:00 9 Novembre 2005

Il “mal di Spagna”: cos’è e cosa comporta per noi?

Cosa succede in Italia quando una depressione si isola sulla Spagna? Ecco tutte le possibili opzioni...

Arriva una perturbazione dopo mesi di siccità! Eccola! La si vede in procinto di interessare la Francia occidentale e il Portogallo.
Anche le animazioni da satellite sembrano buone, viaggia spedita! Insomma, impossibile che non arrivi qui da noi.

Passano le ore e in un primo tempo la perturbazione avanza, raggiungendo il centro della Francia. Ci siamo! I prossimi a beneficiare della pioggia saremo noi.

Passano ancora le ore e piano piano l’esultanza per la futura pioggia si trasfoma in dubbio. “Come mai il fronte ha rallentato bruscamente? E quella giravolta di nubi più ad ovest? Non sarà mica una rimonta dell’alta pressione?…”

Uno sguardo ai modelli e…accidenti… le correnti da rettilinee e franche da sud cominciano ad “ingobbirsi” proprio sulla nostra Penisola, poi c’è quel “naso padano anticiclonico” che non convince e inoltre…1028mb sul nord Italia!!! Un po’ troppi…la facenda comincia a “puzzare”.

Passano altre 24 ore e l’esultanza iniziale lascia spazio allo sconforto. Il fronte adesso è ridotto ad un nugolo di nubi che roteano su loro stesse e lentamente traslano verso sud, verso la Spagna, affogate in un mare di alta pressione: eh già! L’alta pressione sull’Italia non ha ceduto a sufficienza, inoltre l’anticiclone delle Azzorre figuriamoci se è stato a guardare: con un cuneo insidioso ha chiuso anche i rifornimenti freddi dal nord Atlantico. Insomma, il “mal di Spagna” è ormai sotto i nostri occhi.

Come uscirne? Beh, se l’alta pressione delle Azzorre si distende sull’Europa centrale non se ne esce, o meglio la depressione o muore sul posto, oppure trasla pigramente verso est interessando solo la Sardegna meridionale, la Sicilia e le estreme regioni peninsulari. Tutte le altre regioni stanno a guardare.

Se invece sul Mediterraneo occidentale permangono geopotenziali abbastanza bassi e soprattutto se rimane aperto un canale depressionario con il nord Atlantico, allora c’è la possibilità che una nuova perturbazione fredda (in discesa da nord-ovest) possa agganciare quello che resta della vecchia depressione e tentare di portare a compimento un faticoso peggioramento da ovest sulla nostra Peniosola.

Morale della favola: in un tempo non molto lontano le perturbazioni atlantiche che penetravano sul Mediterraneo venivano numerate a causa della loro abbondanza. Adesso ogni volta che un fronte si avvicina da ovest c’è sempre qualche ostacolo sul suo percorso che lo indebolisce, lo devia o lo annienta completamente. Ogni volta che una perturbazione atlantica riesce a penetrare “liscia” sul Mediterraneo, senza ostacoli, è festa grande!(Per chi aspetta la pioggia, ovviamente…)
Autore : Paolo Bonino