00:00 5 Novembre 2013

Il “guasto” del fine settimana: analisi comparata

Il modello americano opta per un'evoluzione veloce della saccatura verso levante, con guasti relativi sulla nostra Penisola. Il modello europeo invece propende per un interessamento maggiore dell'Italia ad opera di una struttura fredda in arrivo dal nord Europa.

Il secondo fine settimana di novembre lentamente si avvicina, ma la situazione meteo resta ancora abbastanza confusa. Sembra assai probabile un nuovo passaggio perturbato sulla nostra Penisola, che secondo il modello europeo riuscirebbe a veicolare aria più fredda nel bacino del Mediterraneo.

Il modello americano invece non è d’accordo ed opta per un passaggio veloce da nord-ovest, con guasti relativi e soprattutto con una dose minima di aria fredda al sèguito. Stabilire adesso chi avrà ragione è impresa assai ardua; in questi casi è d’obbligo prendere atto delle due versioni e vedere quale sarà la trainante nel corso dei prossimi giorni.

La giornata presa come campione è quella di domenica 10 novembre.

Il modello americano, come già accennato, vede un guasto relativo sull’Italia e sul Mediterraneo per via della solita invadenza dell’alta pressione presente ad ovest.

Un po’ di aria fredda arriverebbe, ma il grosso sarebbe di competenza della Penisola Balcanica e dell’Europa orientale. Se passasse questa linea avremo qualche fenomeno lungo le regioni adriatiche e al meridione, seguito da un po’ di vento ed un modesto calo delle temperature.

Il modello europeo invece opta per una situazione decisamente più interessante. Notate l’alta pressione maggiormente sbilanciata verso le Isole Britanniche e l’aria fredda che entrerebbe dalla Porta della Bora ad alimentare una depressione mobile sulle regioni centrali italiane.

Questa situazione porterebbe un peggioramento più organizzato al centro-sud ed anche un bel calo delle temperature, sotto l’impeto di forti correnti settentrionali.

Quale delle due previsioni è  maggiormente credibile? Al momento la previsione del modello europeo è credibile al 60%, mentre l’americano potrebbe farla "troppo facile", con un 40% di possibilità di successo. Nei prossimi giorni vedremo chi la spunterà.

 

 

Autore : Paolo Bonino