00:00 2 Dicembre 2002

Il grande freddo in agguato per l’Immacolata?

Dopo alcuni giorni di instabilità atmosferica, ecco piombarci addosso il freddo nordico.

Tutto comincerà con la depressione “Cujo” che diventerà presto determinante per il tempo su tutta la Penisola sino a sabato mattina, sia pure con alterne vicende.

Nel frattempo un vortice freddo tra gli Urali ed il Mar Bianco favorirà il rafforzamento di un anticiclone sulla Scandinavia che avrà dunque soprattutto una matrice termica. A sostenerlo ci penserà anche l’anticiclone delle Azzorre che protenderà verso il Regno Unito un cuneo atto a creare le condizioni per la formazione di un vasto ponte, esteso dalla Penisola Iberica alla Finlandia.

Se tecnicamente si parla di ponte, in termini più popolari potremmo parlare di una vasta diga che impedirà alle correnti perturbate atlantiche e alla Corrente del Golfo di farsi avanti sull’Europa, determinando un temporaneo isolamento del Mediterraneo.

Sull’Italia il vortice “Cujo” sarà dunque alimentato dall’aria fredda scandinava ; si tratterà di un lago depressionario che andrà parzialmente perdendo d’importanza nel week-end a favore di un ingresso trionfale delle correnti gelide, dapprima sull’Europa centrale e poi forse anche sull’Italia.

In queste situazioni però vortici dati per morti restano peraltro un’insidia capace di proporre nevicate anche a basse quote.

Il freddo oltretutto sarà di quelli tosti con una -12°C a 1500 m tra la Germania e la Polonia. Freddo in quota e freddo al suolo ci devono far pensare ad un vortice ciclonico che sormonti la struttura anticiclonica al suolo e dunque questo è uno dei casi in cui l’alta pressione non porta il sereno, ma anzi generi una generale instabilizzazione del tempo su vasta scala.

In altre parole fino al week-end avremo tempo instabile con neve sull’Appennino e piogge sparse qua e là, da sabato la parola passerà al freddo e poi alla neve? Non perdetevi i prossimi articoli.
Autore : Alessio Grosso