00:00 18 Maggio 2009

Il global warming in stand by, intanto la Corrente del Golfo cambia strada e costringe a reimpostare i modelli di simulazione climatica

Per il quarto mese consecutivo, non accadeva dal 1994, l'indice delle temperature superficiali atlantiche risulta in calo tradendo acque più fresche laddove dovrebbe invece trovarsi una piscina calda. Anche il global warming in Aprile è rimasto sostanzialmente stabile.

Il riscaldamento climatico è in stand by. La curva predetta dalle simulazioni climatiche che millantavano un pianeta alla brace non è stata rispettata. E se non lo è stato finora, fase immediatamente successiva all’impostazione dei modelli stessi dove la curva previsionale avrebbe dovuto anche matematicamente risultare più attinente alla realtà, figuriamoci nei decenni a venire.

In mancanza di correzioni sostanziali l’errore matematico iniziale difatti non farebbe altro che propagarsi in modo esponenziale nelle prospettive climatiche future; così la modellistica climatica, vanto dell’IPCC per la redazione dei propri (foschi) scenari, dovrà essere totalmente reimpostata. Il punto nodale è il mancato inserimento di alcune variabili climatiche sopraggiunte strada facendo, soprattutto di livello oceanico, le quali risultano direttamente coinvolte nel computo dei dati di inizializzazione inseriti nei modeli stessi.

In altre parole, nel corso del Quarto Rapporto, l’IPCC non poteva sapere che le temperature superficiali atlantiche avrebbero manifestato una anomalia in controtendenza alla normale fase in corso; in pratica l’Atlantico avrebbe dovuto scaldarsi e invece anche nel mese di aprile l’indice che ne identifica le caratteristiche, ossia l’AMO, è risultato negativo con un valore di -0,78°C. E’ il quarto segno meno mensile consecutivo; non accadeva da quando l’indice era nella sua effettiva fase negativa, ossia nel 1994.

Altra tegola sui modelli di simulazione climatica deriva ancora dalle acqua atlantiche; un recente studio infatti ha dimostrato che la nota Corrente del Golfo pare essersi strutturata in maniera diversa da come era universalmente conosciuto. Il ciclo normale superficiale è rimasto immutato tuttavia le acque che poi sprofondano in prossimità della Groenlandia per intraprendere il viaggio di ritorno verso il golfo del Messico strisciando sui fondali, tendono a deviare verso est al largo delle coste orientali statunitensi pressapoco tra gli stati di New York e del Connecticut, disperdendosi in pieno Atlantico centrale e risultando forse in parte responsabili dell’anomalia negativa riscontrata nell’indice AMO.

Naturalmente la scoperta impone la totale reimpostazione dei modelli di simulazione climatica i quali probabilmente anche per questo motivo hanno iniziato a “imbarcare acqua” mandando alla deriva le catastrofiche conseguenze paventate da più parti.

Quanto emerge dai dati ufficiali riferiti al mese di aprile nella bassa troposfera, l’Università del Wisconsin infatti ci mostra un ulteriore assestamento del global warming con le temperature globali che, riferite ai valori medi calcolati dal 1979, risultano pari a +0,09°C, mentre i dati in arrivo dalla NASA, riferiti alla media calcolata dal 1880, ci mostrano un + 0,60°C, in linea con il trend impostato dal 2008, anno in cui una lama invisibile ha trafitto l’alone caldo apparentemente inarrestabile che abbracciava il pianeta.
Autore : Luca Angelini