00:00 18 Novembre 2004

Il ghiaccio si scioglie: tribù Inuit lascia isola dell’Alaska

Dall'Alaska giungono notizie sconcertanti.

Sono tra i primi rifugiati per cause non politiche bensi’ ambientali. Una comunità di 562 Inuit dovrà presto lasciare l’isola al largo delle coste dell’Alaska dove i suoi antenati hanno vissuto per millenni perche’ il riscaldamento globale sta sciogliendo il terreno permanentemente ghiacciato su cui hanno costruito le loro case ed i ghiacci che un tempo proteggevano le coste dalla furia delle onde.

Da un’inchiesta del quotidiano britannico The Times emerge che gli abitanti dell’isola di Shishmaref non hanno scelta: dovranno andarsene, anche se il loro trasferimento sulla terra ferma costera’ fino a 400 milioni di dollari, e non vi sono alternative.

Gli Inuit che vivono di caccia, pesca ed artigianato hanno potuto osservare la terra che letteralmente si scioglieva sotto i loro piedi trasformandosi in fango. Le fondamenta delle case non sono quindi piu’ sicure e come se non bastasse, il ghiaccio che un tempo ricopriva il mare, impedendo alle onde si abbattersi sulle coste ora e’ scomparso.

I banchi di sabbia che separano la terra dal mare stanno via via erodendosi e molte case sprofondano nell’acqua. Sei anni fa la prima casa venne inghiottita dalle acque quando una notte un temporale spazzo’ via circa 10 metri di costa.

“Quando sono arrivato qui il mare distava circa 12 metri dall’edificio, ora soltanto tre metri”, ha detto Joe Braach, il
preside della scuola di Shishmaref. Braach ha raccontato che lo scorso anno ha temuto di dover lasciare l’isola per sempre a
causa di un violentissimo temporale.
“Ci hanno dato un’ora per impacchettare tutte le nostre cose ed andarcene”, ha detto.

Esistono sempre piu’ prove riguardo all’aumento di temperature che ha interessato la regione Artica negli ultimi anni. Questo mese, scrive il Times, Gunter Weller, un climatologo della University of Alaska Faibanks pubblichera’ un rapporto secondo il quale il ghiaccio scomparirà completamente dall’Artico nei prossimi 40-60 anni.

Lo scioglimento dei terreni perennemente ghiacciati sta avendo un effetto disastroso in Alaska anche sulla terra ferma.

Gli abitanti locali parlano di “foreste ubriache”: gli alberi sprofondano nel terreno che da ghiacciato si e’ trasformato in fango.
Gli alberi che non muoiono in questo modo vengono intaccati
da parassiti che un tempo per via del freddo non si avventuravano cosi’ a nord. Al resto ci pensa il fuoco: estati piu’ calde hanno visto un aumento esponenziale di incendi.
In un’occasione e’ bruciata un’area di foresta pari all’estensione
del territorio britannico.
“Quelli a cui stiamo assistendo sono cambiamenti geologici,
ma in tempi molto piu’ rapidi, misurabili nell’arco della durata di una vita umana”, ha spiegato Weller.
Autore : Redazione