00:00 14 Ottobre 2010

il fallimento di etanolo e biodiesel: risultati sconcertanti

La denuncia di Grunwald su "Il Sole 24 ore". Quando le energie rinnovabili falliscono.

 
Secondo Michael Grunwald i metodi per ridurre le emissioni di andidride carbonica si sono rilevati decisamente controproducenti.

L’utilizzo di etanolo derivato dal granturco e il biodiesel ottenuto dall’olio di palma, dalla soia e dalla colza hanno prodotto solo effetti negativi. Per la coltivazione della palma da olio sono state bonificate torbiere che hanno emesso nell’ambiente grandi quantità di CO2.

Grunwald sostiene che "la richiesta di biocombustibili faccia crescere la domanda di cereali, spingendo i prezzi e rendendo profittevole saccheggiare la natura".

Limitare l’impatto ecologico dell’agricoltura significa salvaguardare le foreste, visto che la deforestazione pesa per il 20 per cento sulle emissioni globali di anidride carbonica.

Convertire vasti terreni agricoli per produrre scarse quantità di combustibili, di fronte ad una popolazione mondiale in crescita, è decisamente suicida. Anche ammesso e concesso infatti che gli Usa destinassero l’intero raccolto di granturco all’etanolo, verrebbe rimpiazzata solo un quinto della benzina consumata nel Paese.

Sotto accusa una volta di più i SUV: "i cereali necessari per riempire il serbatoio di un bestione così basterebbero a nutrire una persona affamata per un anno intero".

Grunwald mette sotto accusa le lobby degli agricoltori americani: quintuplicare la produzione di etanolo significa fare la loro fortuna, ma significa anche più emissioni e più malnutrizione.

L’etanolo brasiliano prodotto dalla canna da zucchero , che fornisce la metà del carburante per trasporti in Brasile, è più ecologico dell’etanolo da granturco, ma in ogni caso priva di terreni agricoli utili alla popolazione.

Ci sono però anche i biocombustibili di nuova generazione, come l’etanolo collusico, ottenuto da un erbaccia della prateria.

Grunwald sostiene i biocombustibili derivati da alghe, spazzatura, scarti agricoli potrebbero invece rivelarsi assai utili ed incidire pochissimo sulle emissioni di CO2.

In definitiva, invece di sovvenzionare l’etanolo, sarebbe meglio usare ancora benzina, ma USARNE MENO, fissando parametri di efficienza energetica.

Nel medio termine -conclude Grunwald- il mondo ha bisogno di macchine elettriche, unica risposta alla dipendenza petrolifera.

 

Autore : Report di Alessio Grosso