00:00 31 Luglio 2009

Il CIELO di agosto; l’ora delle Perseidi

Come riconoscere la Stella Polare - Il centro della Via Lattea e la costellazione del Sagittario - Arrivano le Perseidi.

Siete in vacanza al mare, o in montagna? Quante volte vi è capitato di trascorrere una allegra serata in spiaggia con gli amici, una romantica passeggiata in riva al mare o una rilassante serata in un rifugio ad alta quota contemplando le meraviglie del cielo.

In queste piacevoli serate estive, cosa possiamo osservare in cielo?

Cominciamo l’osservazione con l’orientarci sulla volta celeste utilizzando come sempre la Stella Polare, ma attenzione, nonostante la sua “fama popolare”, non si tratta di una stella molto luminosa, certamente non la più luminosa del cielo.

La Stella, che coincide con il Nord celeste è la più luminosa dell’Orsa Minore e fa parte delle sette stelle del Piccolo Carro.
E’ facilmente identificabile tracciando una linea retta passante per le stelle Dubhe e Merak del Grande Carro chiamate anche “puntatori”. Le sette stelle del Grande Carro, nella costellazione dell’Orsa Maggiore, sono stelle che alle nostre latitudini risultano circumpolari cioè non tramontano mai, quindi una guida full-time per le nostre notti.

Bene, ora che abbiamo il Nord celeste è facile intuire che volgendo le spalle alla Stella Polare avremo di fronte il Sud celeste. Nel corso della prima metà del mese di agosto, questa zona del cielo
coincide con la zona centrale della Via Lattea. Paragonando la Via Lattea ad un ciclone, è come se noi fossimo alla periferia, su un braccio ascendente del vortice e volgessimo lo sguardo verso l’occhio del ciclone.

Il centro della Via Lattea o centro galattico si trova a 28.000 anni luce dal nostro Sistema Solare. E’ una zona ricchissima di stelle e di grandi ammassi stellari, in parte visibili dalla nostra posizione come un chiarore diffuso, ma in prevalenza la sua luce viene assorbita dalle nubi di gas e polvere distribuite sul piano galattico.
Nel centro della Galassia, le stelle sono molto ravvicinate: se vivessimo in quella regione, lo splendore di queste stelle sarebbe tale che non esisterebbe la notte. Inoltre, la loro velocità di rotazione attorno al centro galattico e’ cosi’ alta che vedremmo
le costellazioni cambiare di forma nel corso di pochi decenni. Un duro lavoro per i nostri “amici” astrologi!

La zona centrale della nostra Galassia coincide prospetticamente con la costellazione del Sagittario. La costellazione, alle nostre latitudini appare piuttosto bassa sull’orizzonte e non facilmente osservabile ma pur sempre ricca di affascinanti oggetti astronomici.
La disposizione a zig-zag di cinque stelle tra le più luminose questa costellazione ricorda un arco. La caratteristica che conferisce una certa unicità a questa costellazione, è dato dalla straordinaria concentrazione di ogni tipo di oggetto celeste che in essa si trova. Sono ben note, in particolare, due bellissime nebulose: M8 o nebulosa ” Laguna “, ed M20 o nebulosa “Trifida “.

La prima è una nube ad emissione visibile ad occhio nudo come una macchia lattiginosa più estesa della luna piena, allungata in direzione est-ovest e situata nella zona orientale del Sagittario. E’una nebulosa essenzialmente costituita da idrogeno eccitato, e reso luminoso, dalla radiazione della stella ” 9 Sagittarii ” posta al suo interno.

Un oggetto tra i più affascinanti del nostro cielo che se osservato con un binocolo, in presenza di cieli trasparenti e lontano da fonti luminose, potrebbe rivelare alcuni sorprendenti dettagli nebulari. M20, è una nebulosa diffusa , che venne nominata ” Trifida ” da William Herschel perché con i telescopi di due secoli or sono essa appariva come una massa nebulare divisa in tre parti uguali da un solco scuro a forma di ” Y “. Entrambe le nebulose, come del resto la stragrande maggioranza delle nebulose ad emissione, sono la fucina, il reparto maternità di migliaia di nuove stelle.

Un’altra meraviglia della costellazione del Sagittario è l’ammasso M22, un ammasso globulare, cioè un ammasso di oltre 500.000 stelle molto compatto, quasi impenetrabile all’osservazione telescopica, dove un’eventuale civiltà evolutasi nelle sue vicinanze non conoscerebbe la notte e presumibilmente, l’esistenza dell’Universo a noi conosciuto. M22 si avvicina al sistema solare a 145Km/sec e risulta uno degli ammassi stellari più vicini, considerando che dista solo 9.600 anni luce.

Per concludere non mancate all’appuntamento delle Perseidi, la famosa notte di San Lorenzo. Il picco di attività si verificherà nella notte tra il 12 e del 13 agosto.

Lo sciame meteorico visibile ovunque sulla volta celeste, è costituito da particelle generate dalla nube di detriti lasciati lungo la propria orbita dalla cometa Swift-Tuttle. Entrando nell’atmosfera terrestre a folli velocità si “accendono” creando la classica scia luminosa.

Allora buona osservazione a tutti e a presto, con le nostre osservazioni guidate!
Autore : Luca Savorani