00:00 12 Gennaio 2004

Il “blocco” anticiclonico sull’Atlantico non riuscirà ad imporsi

Le correnti atlantiche risultano troppo intense per permettere all'anticiclone delle Azzorre di saldarsi con la figura termica di alta pressione sulla Groenlandia, a sua volta legata ad un anticiclone con centro motore sul Polo Nord.

Ci siamo lasciati nella giornata di venerdì scorso con prospettive di tempo relativamente mite ed umido per la prima parte di questa settimana; in effetti il Libeccio comincia già a soffiare sulle coste tirreniche, portando la colonnina di mercurio a sfiorare i 15-16°C.

Comunque a seguito di questa fase con tempo dalle caratteristiche più autunnali che invernali, da giovedì ci attende un moderato e progressivo calo della temperatura, almeno al nord e su parte del centro, a causa dell’ingresso di aria più fresca ed instabile di origine nord-Atlantica sul bacino del Mediterraneo; le perturbazioni in transito sullo Stivale porteranno quindi qualche rovescio alternato a brevi schiarite, con quota neve sempre più bassa sulle Alpi.

Infine fra il 18 ed il 20 gennaio potrebbe entrare in gioco aria ancor più fredda di origine artica, in grado di portare le temperature su valori tipici del mese di gennaio, con nevicate a quote basse su alcune zone del centro-nord.

In definitiva cos’è cambiato rispetto a quello che ci attendevamo tre giorni fa? Il ponte di alta pressione che si doveva formare nel corso del giorno 15 fra l’Atlantico centrale e la Groenlandia non riuscirà ad imporsi, anzi, si “spezzerà” dopo pochissime ore, permettendo alle perturbazioni atlantiche di scorrere nuovamente da ovest verso est
sull’Oceano.

Tuttavia dal 18 gennaio ci sarà un secondo tentativo di aggancio, più deciso del primo, ma dal destino comunque incerto; come già accennato in questo caso il flusso di aria fredda sarà più intenso, e quindi il calo dei valori termici sarà più marcato.

Tuttavia anche stavolta il ponte potrebbe rischiare di “crollare” rapidamente sotto la spinta dei venti miti atlantici.

Chiaramente dovremo verificare frequentemente questa ipotesi, quindi vi invitiamo a seguire tutti gli aggiornamenti dei prossimi giorni, anche perché bisognerà continuare a tenere d’occhio l’anticiclone dinamico ancora presente sul Polo Nord, il vero convogliatore di aria gelida verso le medie latitudini; ogni sua mossa imprevista potrebbe infatti cambiare radicalmente le carte in tavola, stravolgendo le previsioni a lungo termine per una buona “fetta” del nostro Emisfero.
Autore : Lorenzo Catania