00:00 7 Agosto 2017

I temporali al nord: dove e quando colpiranno ancora?

I modelli faticano sempre molto ad inquadrare l'attività temporalesca, proviamo a capirci qualcosa di più.

Come Ponzio Pilato, i modelli quando si tratta di temporali non riescono mai a mostrare una chiara distribuzione delle precipitazioni, se non relegandole alle zone di montagna, mentre si "lavano le mani" sul coinvolgimento delle pianure, girando ai previsori la patata bollente.

Eppure di temporali in pianura se ne verificano molti di più di quanto non mostrino i modelli matematici. E sarà così anche nei prossimi giorni: è vero che la curvatura delle correnti inizialmente sarà tale da coinvolgere, soprattutto per effetto stau, le zone alpine e prealpine, ma celle temporalesche a carattere sparso si formeranno anche più a sud nel cuore della Valpadana e non necessariamente solo a nord del Po.

Pertanto soprattutto tra martedì e mercoledì, pur con fenomeni prevalentemente concentrati sulle montagne e le zone adiacenti, temporali anche violenti potrebbero colpire il catino padano sia ad ovest che ad est.

Con il passaggio di un fronte ben più organizzato, atteso tra giovedì e venerdì e sul quale c’è ancora qualche incertezza su tempistica ed intensità, tutto il settentrione potrebbe ricevere una discreta passata temporalesca, in grado di coinvolgere questa volta anche la Toscana, l’Umbria e le Marche, qualcuno forse anche in Sardegna.

Nel corso di venerdì tutta la fenomenologia andrà concentrandosi su alto e medio Adriatico, mentre al suo seguito le correnti si disporranno da nord e si inserirà aria più fresca ma secca un po’ su tutto il Paese, con arrivo del Maestrale sulla Sardegna.

Le mappe qui a fianco evidenziano alcuni momenti dell’attività temporalesca prevista: sul settore alpino e prealpino sono previsti accumuli anche importanti, mentre sulle pianure fenomeni più localizzati ma intensi.

Autore : Alessio Grosso