00:00 13 Ottobre 2009

I suggerimenti degli indici climatici: ecco cosa potrebbe riservarci la seconda metà di ottobre

Abbraccerà probabilmente anche la terza settimana del mese la circolazione di aria fredda sopraggiunta dalle latitudini artiche. Le ultime battute di ottobre sono invece proiettate verso uno sblocco delle correnti atlantiche con due scenari probabili: andiamo a descriverli.

L’onda artica ha sferzato mezza Europa e si è gettata a capofitto anche sull’Italia, fino ad ora crogliolatasi in una innaturale sfera di cristallo quasi estiva. Spodestato l’anticiclone, anche se in verità la sua sagoma è sempre là vigile sul vicino Atlantico, la grande energia insita in questa ruota depressionaria centrata sulla mitteleuropa, farà il bello e il cattivo tempo sul nostro Paese almeno fino alla terza settimana di ottobre. Impegnate dalla tenacia di una goccia di aria fredda in particolare le nostre regioni meridionali.

La consueta circolazione zonale, quella che segue i paralleli da ovest verso est, è e rimarrà bloccata, come si può riscontrare dall’andamento dell’Oscillazione Artica, indice che denota infatti un vortice polare decisamente disturbato. Lo stesso dicasi per il suo ramo atlantico, la blasonata NAO (Oscillazione della pressione Nord Altantica), anch’esso giù di tono. La sagoma del vortice polare però riuscirà sul finire del mese a rimettersi dai primi malanni di stagione e tornerà a ruotare permettendo la distensione della corrente a getto, dunque anche la ripresa della circolazione occidentale.

A questo punto però, tale status dovrà fare i conti con la controspinta dinamica imposta dall’onda convettiva equatoriale, giunta di gran carriera in pieno Pacifico. Tale indice, noto come Oscilazione di Madden e Julian, prenderà repentinamente vigore dopo il 22-23 di ottobre, rinforzando anche in magnitudo.

La sua impronta sulla circolazione generale, ulteriormente disegnata da una persistente anomalia fredda delle acque poste nel centro delle medie latitudini atlantiche, potrà favorire la calata di una saccatura sul vicono Atlantico. Tale sacco depressionario, in realtà non molto pronunciato, sarà però sufficiente a far risalire il sopito anticiclone, il quale però, in virtù di una rinata circolazione zonale, distenderà il suo asse verso l’Europa orientale.

L’Italia insomma, dopo un ultimo affondo freddo di matrice nord-orientale destinato principalmente al sud, si potrebbe trovare ancora una volta lungo lo steccato tra due circolazioni opposte, ma a carte invertite rispetto alla situazione attuale. Tale disegno proporrebbe dunque un flusso di correnti meridionali puntate verso il nostro Paese ma, a questo punto dell’analisi, le nostre carte mostrano un bivio.

La prima ipotesi, probabilità 55-60%, propende per uno sbilanciamento verso il Mediterraneo del sacco depressionario atlantico, con possibile avvento delle piogge autunnali sul centro-nord e, più marginalmente, anche al meridione. La seconda, probabilità 40-45%, vede uno sbilanciamento verso il Mediterraneo centrale dell’alta pressione subtropicale, la quale, pur con geopotenziali non certo da primato, sarebbe comunque in grado di garantire il ripristino del bel tempo ovunque.
Autore : Luca Angelini