00:00 6 Ottobre 2006

GUIDI: “Aumentano ghiacci antartici? Informazione importante che però ha poco di climatico”

Il Maggiore Guidi esprime una sua considerazione sulle notizie che giungono dall'Antartide.

Cari lettori,
con riferimento alla notizia pubblicata da MeteoLive,
relativa alle opinioni del Climatologo Harry Flinn, mi vengono in mente alcune considerazioni.

Innanzitutto, occorre tener presente che il Marshall Institute ha una tradizione, per così dire, di opposizione alla teoria del riscaldamento globale, ed è quindi abbastanza normale che si tenda a dare un certo tipo di interpretazione agli avvenimenti climatici.

In sostanza non credo siano esenti dal male che sembra affliggere più o meno tutti quelli che si occupano di questi argomenti, specie sui media, ossia più che rilevare i segnali ed interpretarli, li si cerca per avvalorare tesi e teorie in alcuni casi preconcette.

E questo, come detto, vale anche per coloro che continuano a fare
previsioni di tipo catastrofico, omettendo di dire quanto poco
attendibili siano queste proiezioni, pur se originate da input inequivocabili.

Certamente l’anidride carbonica è fortemente aumentata,
certamente la temperatura media del pianeta è salita, certamente tutto questo ha un forte contributo antropogenico.

In molti casi è sufficiente un minimo di senso critico per capire quanto poco senso abbia volgere il proprio sguardo in una unica direzione: nella notizia pubblicata ho letto di “previsioni” di crescita del livello degli oceani da 9 a 88 cm nei prossimi cento anni.
Saranno nove o ottantotto?
Perché non un valore medio tra questi?
E’ inevitabile che le conseguenze non potranno essere le stesse. Poi non dobbiamo dimenticare una recente notizia che parlava di una inversione di tendenza, ovvero una diminuzione del livello medio dell’Oceano atlantico per effetto del cambiamento di salinità e temperatura dell’acqua.

Infine la notizia vera e propria, il trend di aumento di superficie dei ghiacci Antartici invernali.
Una informazione importante che però ha poco di climatico, se si considera la relativa brevità dei record disponibili.
In fondo la misurazione risale “soltanto” al 1979!
I “segnali” dunque continuano ad essere contrastanti ed a supportare, a mio modesto parere, una sola teoria: naturali o antropogeniche che siano le cause, è l’equilibrio climatico del pianeta ad essere in gioco.

Non sappiamo da quale parte penderà la bilancia, le simulazioni, quando supportate da validi presupposti scientifici sono tutte buone, ma non sono che proiezioni, cioè non possono essere prese come certezze inconfutabili.
Questo i climatologi lo sanno, i media un po’ meno e forse fanno comunque finta di non saperlo.
Non credo sia grave, se questo è il prezzo che occorre pagare perché continui ad essere elevata l’attenzione sulle problematiche del clima e della sua conservazione.

Chiudo con una promessa: quando la stagione degli uragani sarà ufficialmente chiusa faremo una breve riflessione anche su questo argomento.
Autore : Maggiore Guido Guidi; Aeronautica Militare