00:00 12 Gennaio 2012

GROSSO: “ultima decade del mese movimentata, ma non necessariamente gelida”

Tradizionale intervista al nostro Caporedattore Alessio Grosso.

REDAZIONE: da giorni più di qualcuno ventila la possibilità che il freddo ci raggiunga in modo spettacolare da est e che interagisca con le correnti atlantiche, lei cosa ne pensa?
GROSSO: è ancora troppo tesa la corrente a getto che esalta l’alta pressione anche più di quanto si credesse. Così le perturbazioni in arrivo dall’Atlantico stentano ad entrare in modo netto e fanno il solito giro nord-ovest sud-est impattando contro le Alpi. Questo strapotere del getto manterrà probabilmente confinato sui Balcani anche quella bella porzione di freddo che molti vorrebbero in retrogressione verso di noi.

REDAZIONE: nell’ultima decade tuttavia è confermata la dinamicità del tempo.
GROSSO: si si certo, una frenata del getto dovrebbe ulteriormente consentire alle saccature di affondare nel Mediterraneo portando piogge e nevicate in montagna anche a bassa quota durante l’ultima decade del mese. Diciamo che ad oggi sono un po’ diminuite le possibilità di un’interazione con i freddi dell’est europeo, ma il nord Atlantico sa comunque sopperire bene con termiche comunque favorevoli a precipitazioni nevose in montagna, anche laddove sino ad ora sono mancate.

REDAZIONE: per i fiocchi in pianura?
GROSSO: tra una perturbazione e l’altra aria più fredda e secca potrebbe temporaneamente affluire anche da nord, non è necessario per forza intestardirsi con l’est per avere la neve. Al passaggio del successivo fronte soprattutto nord e centro Italia potrebbero avere la possibilità di ammirare qualche fioccata anche in pianura.

REDAZIONE: gennaio dunque finirà dinamico.
GROSSO: credo proprio di si dal 20 in poi.

REDAZIONE: e febbraio?
GROSSO: quando si impone una nuova congiuntura barica è facile che persista almeno per 15-20 giorni. Dunque vedo anche febbraio proseguire sulla falsariga dell’ultima decade di gennaio, almeno per un po’, Nel frattempo, con l’ulteriore indebolimento del vortice polare, chissà mai che da est non arrivi davvero qualche nucleo freddo a dar manforte all’inverno.

REDAZIONE: c’è chi ha parlato di nuovo 56…
GROSSO: ogni anno, per deformazione professionale, diversi esperti del settore tendono a paragonare configurazioni del passato a potenziali situazioni previsionali. Il più delle volte poi qualcosa va storto e ci si resta male, lettori compresi. I rigori invernali estremi non hanno tempi di ritorno molto brevi e nemmeno prevedibili, tuttavia prima o poi qualche episodio invernale pazzo arriva, basta avere pazienza.
 

Autore : Redazione di MeteoLive.it