GROSSO: le valutazioni sull’autunno italiano di qualche anno fa sono da ridiscutere
Tradizionale intervista settimanale con il Caporedattore di MeteoLive Alessio Grosso.
REDAZIONE: allora Grosso, qui le piogge si riducono sempre di più e per un mese freddo tre sono caldi, come lo spiega?
GROSSO: il fatto che le precipitazioni siano mediamente diminuite del 26% sul nostro Paese in inverno con un picco del 35% al nord era cosa risaputa, ma il fatto che anche in autunno le precipitazioni cominciassero a latitare in questo modo ci fa aggiungere un tassello in più a suppporto della teoria di un cambio generale di circolazione nell’area mediterranea. Risultato è che le valutazioni sull’autunno italiano solo di 3-4 anni fa, formulate anche da grandi esperti, sono da ridiscutere. La teoria di un vortice polare prematuramente iperattivo a causa del riscaldamento globale, pronto a rinforzare la semipermanente depressione islandese e a sfornare depressioni anche per l’area mediterranea con conseguenti PIOGGE ALLUVIONALI, pare quantomeno discutibile. Dopo le alluvioni del 2000 e del 2002 infatti le cose sono gradualmente cambiate e il numero di perturbazioni che ci raggiunge è diminuito anche nell’unico periodo in cui riuscivano a fare il loro dovere. Se sommiamo a questo le lunghe fasi asciutte invernali e spesso ormai anche primaverili, notiamo che il quadro non è certamente incoraggiante.
REDAZIONE: dunque andiamo incontro alla desertificazione?
GROSSO: beh, non credo arriveremo a questo punto, Sulle isole maggiori paradossalmente negli ultimi anni la quantità di pioggia è aumentata e poi l’Italia è ricca d’acqua nel sottosuolo, bisogna cambiare mentalità, spetta alle istituzioni adeguarsi investendo. E’ assurdo continuare infatti a dire: per colpa nostra il clima va a rotoli, bene, anche se fosse è ora di rimediare e di dire basta agli strepiti inutili! Anche per i ghiacciai, basta con le litanie: si fondono, fa caldo! Bisognerebbe parlare più propriamente di riduzione delle precipitazioni annuali che lasciano spesso NUDA e vulnerabile la lingua ghiacciata, segnatamente a sud delle Alpi.
REDAZIONE: c’è speranza che piova e che l’autunno prosegua in modo più regolare?
GROSSO: accidenti se c’è. In autunno è doveroso guardare alle depressioni con fiducia, non siamo mica in estate. Il problema è capire quanto questa figura anticiclonica scomoda che si è messa nella posizione peggiore per l’Italia come accaduto MOLTE VOLTE in inverno tra la fine degli anni 80 ad oggi, levi almeno per un po’ il disturbo. Le proiezioni stagionali ci fanno pensare ad un inverno abbastanza freddo e probabilmente nevoso e già questo dovrebbe consolarci ma rispetto al contingente certo la situazione non è entuasiasmante.
Autore : Redazione