00:00 27 Aprile 2006

GROSSO: “la nina non influisce particolarmente sulle nostre estati”

Intervista settimanale ad Alessio Grosso, previsore responsabile di MeteoLive.it

REDAZIONE: allora Grosso, che ponte sarà?
GROSSO: “direi un pontaccio per chi ha deciso di partire. Inizialmente instabilità ed acquazzoni agiranno in modo democratico un po’ su tutto il Paese, poi per il primo maggio andranno concentrandosi al nord, divenendo anche intensi e favorendo qualche nevicata sulle Alpi mediamente oltre i 1500-1600m”.

REDAZIONE: cosa è cambiato visto che fino a ieri si pensava ad un primo maggio con un po’ di sole quasi ovunque?
GROSSO: “quando il tempo gioca a sorprenderci tutto diventa più stimolante, è stato sufficiente che il vortice freddo in discesa sull’Europa centrale fosse inquadrato dai modelli un po’ più ad ovest e un po’ più a sud del previsto per innescare un tipo di conseguenze assai diverse per il nostro Paese. Tuttavia chi abita al centro-sud, specie al di sotto della Toscana dovrebbe vivere un primo maggio con qualche raggio di sole”.

REDAZIONE: è possibile che le carte tornino ad indicare variazioni positive?
GROSSO: assolutamente si, in primavera fino al 90° può accadere di tutto, perchè le sorprese sono dietro l’angolo e dunque dobbiamo aspettarci un continuo riposizionamento delle figure bariche e dei minimi.

REDAZIONE: insomma lei sta mettendo le mani avanti…
GROSSO: beh, non proprio, diciamo che oggi vi sono molti segnali di convergenza tra i modelli rispetto all’evoluzione perturbata dei prossimi giorni, però metto in guardia sul fatto che a volte anche 10 modelli su 10 concordi su un certo tipo di tempo non soddisfano la previsione.

REDAZIONE: si parla della presenza della Nina e dunque di un’estate fresca o nella norma per l’Italia, lei che ne pensa?
GROSSO: Direi classica, la nina non influisce particolarmente sulle nostre estati, bensì sui nostri inverni, che risultano più siccitosi del normale. La Nina infatti è nota per provocare un intenso e anomalo raffreddamento del Pacifico tropicale e il calo termico si propaga sopra i cieli dei tropici. Questa diminuzione delle temperature alle alte quote riduce il divario termico fra basse e medie latitudini e, riducendosi i contrasti termici, l’alta pressione delle Azzorre diventa la padrona del Mediterraneo portando bel tempo, ma anche nebbia e siccità, mentre le perturbazioni veleggiano a latitudini più settentrionali.
E’ invece con il Nino che la stagione estiva in Italia risulta particolarmente calda e siccitosa, specie al centro-sud. Questo è accaduto nel 1983, 1988, 1994, 1998 e come tutti ricordano, 2003.
Autore : Redazione