00:00 30 Gennaio 2014

GROSSO: “ancora tanto autunno in arrivo, al centro-sud anche cenni di primavera”

Tradizionale intervista settimanale al nostro previsore responsabile Alessio Grosso.

REDAZIONE: al nord la neve è davvero arrivata a macchia di leopardo, come del resto si è sempre vista durante questo "invernicchio", anche se stavolta sembrava più probabile un episodio di neve diffusa?
GROSSO: per la neve occorrono innanzitutto le temperature giuste in fase preparatoria e quelle francamente non le abbiamo viste. L’isoterma della -5°C a 1500m deve abbracciare tutto il nord e il freddo deve avere il tempo di sedimentarsi al suolo, soprattutto non presentare aria umida, ma secca. Invece il rientro umido da est di martedì 28 non ha giovato e le gelate nella notte su mercoledì 28 non sono risultate sufficienti. Inoltre il richiamo umido che ha preceduto l’ingresso del fronte vero e proprio non ha prodotto, come del resto è normale che sia, precipitazioni rilevanti. La formazione del minimo depressionario sul Mediterraneo ha richiamato poi una corrente da est "sporca", che non pescava dal freddo presente sulla Slovenia, per intenderci, ma era di provenienza padana orientale, laddove le termiche erano altine e dunque non poteva certo raffreddare l’ambiente. Dove questo non è avvenuto, dove l’aria risultava inizialmente più secca e l’altimetria ha aiutato la neve è arrivata, come ad esempio lungo tutta la fascia pedemontana piemontese. I temporali di neve in Liguria sono poi un caso a sè, favorito dalla Tramontana scura. Lì basta davvero poco per far crollare la temperatura se arriva un temporale dal mare e il vento di terra collabora.

REDAZIONE: adesso ci si attende molta pioggia sul Triveneto e poi anche sul Tirreno centrale e lo Jonio, sono situazioni preoccupanti?
GROSSO: potenzialmente si perchè sono previsti dalle 12 di oggi alle 12 di venerdì almeno 120mm di pioggia sulla fascia prealpina veneta e friulana, per fortuna oltre i 1300-1500m le precipitazioni risulteranno nevose e attenueranno il rischio di eventuali esondazioni di fiumi e torrenti. Aumenterà però sensibilmente il rischio di valanghe. Quanto ai temporali al centro-sud: lo dico da molto tempo, questi sono i rischi di un non inverno: tanti temporali in tutte le stagioni a causa del mare caldo, apriti cielo cosa potrebbe succedere dopo l’estate se anche primavera ed estate trascorressero con temperature superiori alla media. L’ho detto…

REDAZIONE: la primavera però potrebbe essere instabile.
GROSSO: non ci sono certezze in merito, il freddo accumulato sul Polo potrebbe davvero sfogarsi sul Continente oppure no. Certo l’Atlantico dovrebbe risultare alla fine più fresco del normale e questo potrebbe favorire instabilità anche alle nostre latitudini in primavera con temperature un po’ fresche, ma anche lì siamo nel campo delle ipotesi. La compensazione stagionale non è mai automatica, nel senso che se un inverno è stato mite, non è che detto che la primavera risulti automaticamente più fredda ed instabile del normale, anche se siamo portati a pensarlo. Se fosse calda però, lo ripeto, sarebbero guai in prospettiva.

REDAZIONE: ma l’inverno è proprio finito?
GROSSO: il flusso perturbato atlantico non intende mollare, appena sotto ci sarà la cintura degli anticicloni, noi saremo nel limbo, con il nord appena più coinvolto dal treno di perturbazioni. I modelli sono determinatissimi a tenere attivo questo flusso da ovest sino a metà mese di febbraio almeno con poche ondulazioni. Sprazzi di inverno si potranno vivere al nord sino a sabato 8 febbraio, ma senza neve in pianura. Al centro-sud invece non vedo altro che mitezza. 

Autore : Redazione MeteoLive.it