00:00 18 Febbraio 2016

GLOBAL WARMING: continua l’escalation verso l’alto delle temperature, picchi estremi di calura nelle regioni ARTICHE

Il mese di gennaio ha registrato ancora pesanti anomalie positive della temperatura su vaste zone del pianeta: particolarmente interessate dalle anomalie positive le zone artiche e subartiche. Mancano ancora i dati della prima metà di febbraio che saranno disponibili dal prossimo mese anche se dubitiamo che vi sia un'inversione di tendenza nei confronti di un trend che ormai procede spedito nella sua direzione da molti anni.

Nel famigerato e dibattuto tema del surriscaldamento globale, ogni scienziato esprime la propria teoria, talvolta più realistica, talvolta più fantasiosa, in merito al comportamento futuro della circolazione atmosferica nonchè l’andamento generale delle temperature globali che, oltre all’attività antropica portata dall’uomo, possono risentire di molti altri fattori le cui interazioni al momento sono difficili da individuare nel dettaglio.

Sino a questo momento, l’annata 2016 è stata contraddistinta ancora da un bilancio complessivamente sopramedia delle temperature che fanno registrare ancora degli scarti positivi rispetto alla media 1950-1980.

Il surplus di calore più evidente, riguarda essenzialmente le regioni artiche e subartiche, aree del pianeta il cui progressivo e costante scioglimento dei ghiacciai perenni che al momento presentano un deficit di circa 600.00 chilometri quadrati, determina l’ulteriore surriscaldamento delle temperature amplificato dalla mancanza del famigerato "effetto albedo" che, con la riflessione dei raggi solari sulle superfici ghiacciate, impedirebbe aumenti sensibili dei valori termici delle superfici irradiate dal sole.

Un equilibrio che pare ormai essersi rotto, lasciando in eredità un processo ablativo (scioglimento dei ghiacciai) esteso anche alle mensilità autunnali e pertanto caratterizzato da una durata superiore rispetto al passato.

In realtà l’annata invernale 2015-2016, in virtù di un Vortice Polare mediamente più compatto rispetto alle annate precedenti, ha fortunatamente impedito il realizzarsi di un nuovo record di ritiro del pack artico, tuttavia su alcune specifiche regioni polari, lo scarto positivo rispetto alla media tocca ugualmente picchi sino a +5°C, un valore da non trascurare.

Anche altre zone del mondo registrano picchi superiori alla media, le più importanti sulla East Coast degli Stati Uniti (+2°C), l’Asia centrale (+2/+4°C), l’Europa centrale ed occidentale con scarti di circa +2°C. Segnaliamo infine la zona interessata dal recente episodio di El Niño Strong (coste pacifiche del Sud America) con scarti di positivi di circa +1,5/+2°C.

Autore : William Demasi