00:00 21 Novembre 2005

Gita alla miniera di PREDOI (BZ)

Guida alle meraviglie della Valle Aurina.

La miniera di Predoi, in valle Aurina. Eravamo attirati dall’idea di vedere una vera miniera, non sapevamo cosa avremmo trovato ma, dall’arrivo sul posto è stato un susseguirsi di buone impressioni. Lo spirito è quello degli esploratori sai che “entrerai” dentro la miniera e la cosa già ti invoglia. ma quando giri l’angolo e ti trovi davanti due porte con la scritta “spogliatoi” e ti vedi una sfilza di caschi e impermeabili, e per arrivarci devi attraversare dei binari ferroviari che finiscono proprio lì dove sei e spariscono nella montagna, bèh..la situazione è intrigante: primo, ti chiedi dove sei finito e se sarà il caso di rinunciare mica che ti diano in mano anche il piccone e ti mettano a lavorare, secondo, ti è venuta addosso una curiosità tale che non vedi l’ora di entrare e vedere tutto il visibile.

Sembra che ci sia poca gente ma scopriremo poi che in capo a una giornata c’è un’affluenza notevole per il posto sperduto che è.
Si va a pagare il biglietto, e la cassiera ci informa che il prossimo giro inizia alle 12, però è un giro con guida in tedesco perché non ci sono italiani ma solo austriaci e tedeschi, il giro in italiano è programmato per le 14.

Manco a dirlo scegliamo gli audiovisivi, ci spiega come usarli e li programma sulla lingua italiana e ci dice di tornare a prenderli cinque minuti prima dell’inizio del giro.

Usciamo e andiamo a vestirci, nel frattempo si sono radunate altre persone al massimo saremo in una ventina. Italiani solo noi, ma ormai è quasi un fatto normale, considerando il fatto che gli italiani fanno le ferie solo a luglio e agosto, essendo ottobre son tutti al lavoro a tirar avanti la carretta Italia e ci sentiamo un po’ dei privilegiati ad essere in ferie.

All’estero si son fatti furbi già da qualche anno e le ferie sono scandite in tutto l’anno, cosi lavoran sempre tutti, si fan le ferie a rotazione le ditte e i negozi son sempre operativi e non ci sono problemi di approvvigionamento o code stile esodo ad agosto, ma questa è un’altra storia.

Fa un po’ impressione vedere un gruppetto di persone cosi diversi fra loro per nazionalità, ed età tutti buoni buoni, a parlare poco e sottovoce quasi fossimo in un luogo di culto, tutti con elmetti e impermeabili gialli in attesa di un trenino, un quadretto stile scolaresca autogestita.

La motricetta è un vagoncino ad un posto solo con un piccolo tettuccio per il guidatore e in fila attaccati tutti dei minivagoncini mi pare che fossero al massimo cinque, parrebbero essere a quattro posti due per fronte.

Una raccomandazione, della guida, in italiano -il che ci fa supporre che la stessa guida faccia tour sia in italiano sia in tedesco- prima di entrare: attenti alla testa – casco sempre indossato e braccia dentro il vagone..ordini gentili ma perentori..vien quasi automatico rispondere “sissignore”! mmmh il perché si capirà strada facendo!!!
A
star seduti normali ti senti il soffitto a cinque centimetri e le pareti a due centimetri, in realtà non è cosi: al soffitto ci saranno venti centimetri alle pareti dieci..forse !!! Cominci a porti la fatidica domanda: ma io soffro di claustrofobia ??

Ben sapendo che ormai sei fregata e ti auto convinci, se mai ce ne fosse bisogno che non soffri di nessuna fobia, che ci vengono migliaia di persone, che è tutto sicuro e che tanto durerà poco (! !! quest’ultima affermazione verrà smentita presto: la luce la rivedremo dopo un’ora e mezzo!!).

L’aria diventa più fresca, non che fuori fosse caldissimo ma, ci diranno che all’interno della miniera la temperatura è stabile per tutto l’anno intorno agli 8 gradi, la differenza si sente. Anche l’odore dell’aria cambia, è un odore strano, particolare ma non cattivo, mi ricorda un odore di umido misto a ferro, ma non di muffa come si potrebbe pensare, strano ma ti ci abitui subito.

Si continua ad avanzare, ogni tanto ci piove addosso qualche goccia d’acqua, (a questo servivano gli impermeabili !!)e si passa di fianco a delle microscopiche cascatelle di acqua, .ti sfiora il dubbio che si possa allagare tutto.ma è un pensiero che allontani al volo prima che si presenti una qualche fobia..

Ogni tanto si passa attraverso a delle porte massicce che sembrano fatte di acciaio tanto brillano, sembrano porte taglia fuoco, (.o saranno taglia acqua ?), e a cadenza fissa passiamo delle specie di semafori con luce verde accesa (se fosse accesa la luce rossa immagino che panico sarebbe). Ogni tanto arrivano delle folate di vento che sebbene sembrino strane, sono normalissime visto che tutte le gallerie sono collegate all’esterno in vari punti.

Sembra che non si arrivi mai e ogni tanto raddrizzi il collo in posizione normale perché cominci a sentire qualche doloretto – non è lungo il tragitto, saranno al massimo tre – cinque minuti ma pare non finisca mai e la paura di un’incornata è sempre presente.

Arriviamo in uno spiazzo il soffitto si allontana di un metro circa e si presenta un altro binario, una specie di scambio, ci sono le luci e il trenino si ferma benché il binario continui oltre una parete simile alle precedenti ma con la porta stavolta chiusa. Qui si scende e si prosegue a piedi, non prima di aver ascoltato anche in italiano, cosa che ci sembra strana visto che è un giro per crucchi, un breve saluto della guida, il ringraziamento per essere li a visitare questi posti e un augurio..”gluck auf”! – Ci spiega che è l’augurio che tutti i minatori si facevano tutte le volte che entravano in miniera, significava “buona fortuna” ed era l’augurio che non succedesse nulla e di riuscire a fine turno ad uscire vivi dalla miniera…

Viste le condizioni in cui lavoravano e gli incidenti che succedevano non si può parlare di superstizione !!Ci diranno poi che lo stipendio mensile di un minatore equivaleva allo stipendio annuale di un contadino, sembra tanto ma visti i danni fisici che riportavano e i rischi che correvano…

Attendiamo qualche secondo che esca il gruppo di persone che ci ha preceduto, e che uscirà con il trenino che ci ha portato fin qui e.cominciamo il giro a piedi, sparisce di nuovo la luce, sostituita ogni tanto da qualche luce nei punti più importanti, il soffitto si riabbassa, e le pareti si ristringono.

Comunque ora si sta in piedi, ma qualcuno si accorge che i caschi a qualcosa servono !!! il soffitto è ad altezza d’uomo, a me per fortuna manca qualche centimetro per farmi venire mal di schiena, una delle rare occasioni per essere contenta della mia statura!!

Proseguiamo e la nostra attenzione viene attirata da una parete a vetro trasparente con una porta aperta, oltre la quale possiamo entrare solo per pochi metri, molto illuminata, compare un pavimento, ci sono degli appendiabiti, delle sedie, i bagni, una scrivania..sembrerebbe un’anticamera di un ufficio e una porta che ci nasconde tutto il resto. La guida ci spiega che oltre quella porta si fanno le cure per le malattie asmatiche ed allergiche. Le persone che soffrono di quelle patologie fanno dei soggiorni di minimo due ore tutti i giorni per almeno tre settimane consecutive sotto controllo di personale specializzato. La particolarità del clima della miniera, l’umidità e la temperatura e la particolare assenza di batteri, pollini e polveri fanno si che chi è affetto da malattie allergiche ed asmatiche tragga molto giovamento da questi soggiorni fin alla guarigione totale nei casi più leggeri.

Il ritorno in superficie ci riserva un’ultima sorpresa: il trenino fila come un disperato !!
Il nostro stupore è condiviso con i nostri compagni di viaggio – certe esclamazioni non hanno confini di lingua e le risate si sprecano.
Se non fosse altro per un attimo parrebbe di stare a Gardaland! Una mano a tener chiuso bene l’impermeabile, una sul casco (di fianco non sopra il casco ! non si sa mai! ) e tra una goccia d’acqua e lo scarrozzamento arriviamo fuori alla luce e all’aria aperta.
Si rallenta e si ferma : giro finito, sotto i prossimi!
Autore : Cristina Cisari