00:00 2 Ottobre 2017

Ghiacci artici: una ripresina (quasi) insperata…

Un'estate positiva per la regione polare.

La concentrazione minima dei ghiacci è stata raggiunta durante la seconda settimana di settembre. Secondo la Nasa, il minimo è stato raggiunto il 13 settembre con 4,64 milioni di kmq, l’ottava minima estensione di sempre.

Non si tratta certo di un risultato trionfale, ma in linea con la stabilizzazione intervenuta negli ultimi anni e lontani dal minimo assoluto del 2012. Il passaggio a nord-ovest è rimasto ermeticamente chiuso, nonostante tutti i proclami degli ultimi anni, risicato il passaggio a nord-est, che fra l’altro è in fase di rapida chiusura. 

Persino il passaggio di Amundsen, il più a sud tra tutti quelli presenti a nord-ovest, ha costretto le navi ad essere assistite dai rompighiaccio per poter transitare. Le temperature nella zona artica si sono mantenute quasi costantemente (anche se leggermente) al di sotto della media per gran parte della stagione estiva.

Da notare le frequenti ed abbondanti nevicate che si sono registrate nella zona durante la scorsa primavera, che infatti hanno portato la Groenlandia verso un accumulo nevoso da record negli ultimi 12 mesi.

Si parla spesso di estensione ma poco di volume: ebbene il volume totale dei ghiacci artici risulta simile a quello del 2010, superiore a quello del 2011, 2012 e a quello dello scorso anno, complice anche una stagione estiva nuvolosa e dunque fresca.
Come mai ciò è avvenuto? Non dovevamo andare incontro ad una fusione quasi totale del ghiaccio e ad una spettacolare apertura del passaggio a nord-ovest entro una manciata di anni? 

La verità è che del clima artico si conosce ancora poco e i meccanismi retroattivi, il cosiddetto feedback negativo, potrebbe in realtà portare a sorprese diametralmente opposte a quelle ipotizzate da molti scienziati (ma non da tutti).

Autore : Report di Alessio Grosso