00:00 14 Settembre 2015

GENOVA: ad un passo da un’altra tremenda alluvione

Cronaca di una notte da incubo per i genovesi. Solo per un soffio non si è replicata l'ennesima tragedia alluvionale.

…quei tuoni soffocati che arrivano dal mare. Tuoni cupi, non forti, inquietanti, quei tuoni che annunciano i peggiori temporali per il capoluogo ligure. La grossa mole di pioggia che accompagna questi temporali satura completamente la massa d’aria e il "suono" dei tuoni è simile ad un rimbombo, che penetra nelle case e fa tremare i vetri.

Il Golfo Ligure ha iniziato a produrre temporali violenti già nella serata di ieri (domenica 13 settembre), ma la scarsa spinta dello Scirocco impediva loro di salire completamente fino alla costa, a parte sconfinamenti verso il Levante (segnatamente Tigullio e Golfo Paradiso).

Questa situazione di stallo, con rimbombi continui sul mare e rovesci intermittenti, si è protratta fino alla mezzanotte; sembravano temporali veloci e non in grado di scaricare grossi accumuli…invece…

Dopo una pausa di circa un’ora (proprio attorno alla mezzanotte), ecco altri tuoni soffocati, rimbombi sordi, questa volta maggiormente spostati verso sud-ovest. A 3-4 miglia dalla costa prende vita un primo temporale marittimo di inaudita violenza. I tuoni da soffocati diventano sempre più roboanti e in meno di un quarto d’ora sono sulla città. Si scatena una prima tempesta di fulmini senza una goccia di pioggia. Il passo successivo è un’attenuazione delle fulminazioni e la caduta al suolo di un rovescio impressionante, accompagnato da grandine piccola e forti raffiche di vento. E’ l’inizio di una lunga notte…

In meno di 30 minuti vengono scaricati 50mm di pioggia: tutto scompare dalla vista, la precipitazione è a tratti nebulizzata da un vento impressionante che piega gli alberi come fuscelli. Il fortunale è molto intenso, ma per fortuna di breve durata e una pausa tranquillizzante (ma ingannatrice) rasserena per un attimo gli animi.

La tregua dura circa un quarto d’ora; l’acqua defluisce nella strade, ma nuovi tuoni soffocati tornando ad incombere verso sud-ovest. La pioggia torna a cadere, non con la violenza del temporale precedente, ma in modo più persistente e continuo. Ogni tanto si scorge qualche lampo, a tratti si sentono rimbombi sul mare, mentre la città viene avvolta da una cortina di pioggia fitta che continua per circa un’ora.

Il temporale non evolve: la "testa" si piazza in mare, a circa 3-4 km al largo (con molte fulminazioni), mentre il corpo del temporale autorigenerante scarica tutta la sua violenza su Genova. Questa situazione si protrae per circa un’ora, con ulteriori 100mm scaricati sul capoluogo ligure. La fine del temporale (e dell’incubo) viene sancita da due violente fulminazioni che si abbattono quasi in contemporanea sulla zona del centro.

La pioggia finalmente smette di cadere. Il rumore dell’acqua nelle strade è notevole, con le vie in pendenza trasformate in autentici fiumi. Anche le fulminazioni cessano e la città può finalmente usufruire di una tregua più lunga (la foto accanto è a cura della RETE LIMET)

Per due ore circa (dalle 2 alle 4), su Genova regna un silenzio surreale; sembra tutto passato, ma purtroppo non è così.

Nuovi tuoni, questa volta più "metallici", si fanno sotto da ovest. In breve tempo la città si trova sotto la seconda tempesta elettrica della nottata, con pioggia debole, fulmini accecanti e tuoni assordanti. Il tutto prosegue per circa 10 minuti, successivamente il temporale COLLASSA al suolo: il rovescio conseguente, accompagnato da raffiche di vento fino a 60 nodi, fa scomparire tutto. La pioggia si polverizza e si infila ovunque, gli alberi si piegano, i tuoni diventano meno frequenti, ma i lampi sono lo stesso accecanti.

Questa situazione si protrae per circa una ventina di minuti, poi per fortuna tutto passa, con gli ultimi bagliori verso est, in allontanamento che segnano la fine di un incubo per la città.

Gli accumuli sono molto consistenti: fino a 200mm nell’area della Val Bisagno e Val Fereggiano. Esondato anche l’Entella a Chiavari e lo Scrivia nel pressi di Montoggio (dove si segnalano le situazioni più gravi).

 

Autore : Paolo Bonino