00:00 19 Gennaio 2018

GENNAIO 2014: stessa storia, stesso inverno in crisi, ecco cosa scrivevamo…

Le riflessioni per un gennaio 2014 simile a quello che stiamo sperimentando...Ecco cosa scrivevamo esattamente 4 anni fa!

Quali sono le conseguenze di un inverno mite?
Ecco cosa scrivevamo nel gennaio del 2014…

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Un mare più caldo del normale che partorisce temporali come fossimo in primavera o in autunno al primo spiffero freddo, mentre le Alpi sono alle prese certamente con un innevamento abbondante ma solo alle quote medio alte e con alto rischio di valanghe e alle basse quote frane, esondazioni di fiumi e torrenti, grandinate.

Una situazione certamente favorevole ai ghiacciai e agli operatori turistici delle Alpi, ma che sta portando ad esempio ad un risveglio vegetativo precoce, che oltre ad essere fortemente penalizzante per chi soffre di allergia, potrebbe risultare fatale alla vegetazione qualora il freddo venisse davvero a farci visita durante il mese di febbraio.

Se invece la stagione fallisse quasi totalmente ci sono due ipotesi: entrambe negative, per non dire nefaste. Con lo smantellamento graduale del vortice polare in primavera, il maltempo potrebbe bussare ripetutamente alle porte del Mediterraneo e, un mare così tiepido, sarebbe in grado di partorire mostri temporaleschi fuori stagione, pronti a determinare nuove situazioni alluvionali.

Nel caso gli affondi del vortice polare non ci colpissero direttamente potrebbe anche derivarne una primavera oltremodo calda con prospettive di un’estate rovente anche sul mare sin dall’inizio della stagione.

Al primo affondo temporalesco nell’area mediterranea nella bella stagione sarebbero guai grossi, senza pensare agli effetti sul lunghissimo termine, cioè nel prossimo autunno, con mare pronto a sfornare sistemi temporaleschi V-shaped in serie.

Per fortuna non è detto che la stagione si comporti secondo lo schema che vi abbiamo sottoposto, ma sensibilizzare sui rischi di un inverno latitante in un’area sensibile come quella mediterranea è nostro preciso dovere, anche se qualcuno seguita a storcere il naso".

 

Autore : Alessio Grosso