00:00 5 Ottobre 2017

Freddo e virus: i febbroni proteggono dai tumori?

Arrivano nuove conferme sul ruolo importante della febbre come terapia antitumorale. Ma è meglio andarci con i piedi di piombo.


Appena il bambino ha un po’ di febbriciattola le mamme ricorrono al paracetamolo o all’ibuprofene, pensando che tenendo la febbre costantemente sotto il livello di guardia dei 38°C il fanciullo non rischi le convulsioni. Se questo è vero soprattutto sotto i 5 anni, dopo si può aspettare un po’ e far agire la febbre, che è la miglior difesa naturale dell’organismo contro gli agenti patogeni.

Già uno studio del 2006, confermato da altri del 2008 e del 2009, aveva però segnalato che la febbre non è solo la risposta dell’organismo contro virus e batteri, ma fungerebbe da antitumorale, raddoppiando il numero dei linfociti, cellule protettive presenti nei linfonodi. Infatti tutte le sostanze di difesa del nostro organismo sembrerebbero lavorare meglio in un contesto termico interno caldo. 

Le cellule del sistema immunitario vengono stimolate dal calore a produrre citochine, che combattono cellule malate, virus, batteri.

Il processo di calore mette i tessuti e tutto l’organismo nelle condizioni di reagire agli attacchi esterni, così mentre il nostro corpo reagisce verso un’infezione, nello stesso tempo produce anche fattori antitumorali. Abusare di antipiretici, antinfiammatori e antibiotici frenerebbe questo processo di riscaldamento naturale del fisico, favorendo la proliferazione delle malattie degenerative.

I ricercatori hanno verificato che esiste una relazione inversa tra tumore e febbre. Infatti, il rischio di melanoma si riduceva del 40% tra coloro che avevano avuto tre o più infezioni accompagnate da una febbre che superava i 38.5°C- 

E’ stato calcolato che una riduzione del 2% delle infezioni si accompagnava a un incremento del 2% di tumori nella decade successiva.

La comparsa di febbre è anche alla base dei casi di spontanea guarigione da tumore. Su questo si è scritto e discusso fin dal 1700. Secondo il dr. Rohdenburg, che pubblicò un esauriente studio nel 1918, la maggioranza delle guarigioni spontanee si accompagna a episodi acuti con febbre molto alta.

La letteratura riporta diversi esempi di guarigione dal cancro in seguito a febbre e infezione. Per esempio, nelle remissioni spontanee da leucemia infantile la febbre si è manifestata nell’80% dei casi, mentre nelle remissioni da melanoma la febbre era presente nel 31%. Quando la temperatura si porta oltre i 40°C, le cellule cancerose cominciano a morire.

In Italia vi sono alcuni centri specialistici che curano i tumori INDUCENDO LA FEBBRE: terapia definita come Ipertermia. Si tratta di una terapia non invasiva effettuata con un apparecchio che produce una radiofrequenza allo scopo di direzionare il calore direttamente sull’organo malato. Inoltre il calore attiva localmente le cellule del sistema immunitario potenziando la risposta contro il tumore.
 

Autore : Report di Alessio Grosso