00:00 3 Gennaio 2014

Freddo da metà gennaio: cosa c’è di vero? Cosa dicono gli ultimissimi aggiornamenti?

Freddo o non freddo? Iniziata ufficialmente la danza degli scenari in vista per il periodo più delicato per l'inverno 2013-14, quello di metà gennaio. Vediamo che novità emergono con le analisi di oggi.

 Alla fine c’è da crederci? Fosse per fede o per emozione, ma la meteorologia non si basa sull’emotività, probabilmente si, fosse per scaramanzia magari no, ma fortunatamente la meteorologia neanche questo è. E allora su cosa basiamo le nostre analisi, quelle che quasi ogni giorno vi forniamo su queste pagine?

Su freddi (ogni riferimento è puramente casuale) metodi scientifici, il cui risultato finale altro non è se non una simulazione, una modellizzazione grafica di rigorosi e complessi calcoli fisico-matematici.

E allora cosa ci suggeriscono quest’oggi queste simulazioni? Anche in questo caso abbiamo dovuto approfondire e affinare ulteriormente il tutto, operare un sottolavoro, selezionando la via più agevole dal punto di vista probabilistico. Siamo così giunti ad una risposta: il freddo anticipato già da alcuni giorni e previsto per la seconda decade/metà di gennaio, effettivamente potrebbe arrivare.

Le probabilità stanno pian piano salendo,  e iniziano a divenire concrete. Le simulazioni elaborate per la stratosfera, notoriamente molto stabili e dunque piuttosto affidabili anche su lunghe scadenze, vedono le prime risposte tangibili anche nella coda dei modelli deterministici, quelli che utilizziamo ogni giorno per le previsioni a medio e corto termine.

Dapprima il modello inglese, che poi ritratta, in seguito il modello americano, che forse (ma non è detto) ritratterà. Poi magari sarà la volta del modello canadese o giapponese… I non addetti ai lavori si spazientiscono, trovandosi dinnanzi a quotidiani dietro-front a linee di tendenza che, nell’arco di 6-12 ore vengono quasi puntualmente smentite. Questo infatti non è il metodo corretto per venirne a capo, non si devono seguire i modelli deterministici per proiezioni a cosi lunghe scadenze. D’altro canto noi in redazione sappiamo bene che il solo fatto che i modelli deterministici inizino le danze, già è un segnale chiaro e forte che qualcosa sta per succedere.

E cosa potrebbe succedere dunque? 

Elemento importante è il flusso di calore che dalle quote troposferiche si porterà verso quelle stratosferiche attraversando i meridiani atlantici. Possiamo immaginarla come una grande onda fatta di aria calda che sale verso il cielo puntando verso le latitudini polari. Questo andrà a rallentare il vortice polare stratosferico, il quale si dislocherà con un lobo freddo sui cieli della Siberia (l’altro rimarrà sul Canada anche se probabilmente un po’ arretrato verso il lato pacifico rispetto ad oggi). Nulla di particolarmente rilevante, lo sottolineiamo fin d’ora. L’inverno a volte non si è smosso di un solo millimetro con situazioni di partenza ben più spinte. Ad ogni modo: la proiezione di questa manovra sulla modellistica tradizionale, vede in buona sostanza una colata di aria fredda che, a partire dalla seconda decade di gennaio, inizierà a scendere dal Polo sulla Mitteleuropa.

L’Italia vedrà un calo delle temperature che, a partire dal 13-15 gennaio, si prolungherà per diversi giorni, con la colonnina di mercurio che intorno alla metà del mese, inizierà ad assumere il segno meno, quindi a scendere sotto media. E le temperature medie a metà gennaio, anche in Italia, sono già fredde di loro, immaginiamo quelle inferiori, magari fino a 4-5 °C.

Insomma l’inverno sembra avere una buona chance, una passerella gettata dall’anticlone scandinavo (risultato finale del flusso di calore lungo l’Atlantico) che inizierà a rimuovere aria gelida dalla calotta artica e a portarla gradualmente, verso le medie latitudini. Il Continente ci metterà poco a raffreddarsi, probabilmente i settori centro-orientali europei vedranno più freddo degli altri.

Noi sicuramente un po’ meno ma con un discreto margine di probabilità, un po’ di buono e sano inverno non dovrebbe mancare… salvo complicazioni.

Autore : Luca Angelini