00:00 30 Dicembre 2016

FREDDO/CAMBIAMENTO: tutte le ipotesi del dopo EPIFANIA…

Come potrebbe evolvere il tempo dopo l'Epifania. La situazione è molto incerta, ma facciamo alcune ipotesi...

Fino al giorno dell’Epifania non si prevedono grossi scossoni dal punto di vista termico in Italia.

La cosa positiva riguarda l’alta pressione; l’opprimente figura stabilizzante leverà le tende dall’Italia consentendo una maggiore variabilità, unitamente all’arrivo di qualche fenomeno specie tra lunedì 2 e martedì 3 gennaio.

Ci sarà quindi più ventilazione, con minor ristagno delle sostanze inquinanti in prossimità delle grandi città.

Gli occhi degli appassionati sono però puntati sul dopo Epifania. La mappa in alto a sinistra rappresenta l’inizio delle speranze invernali per la nostra Penisola e risulta incentrata proprio per la giornata festiva.

Tutte le elaborazioni mostrano una vasta depressione fredda che abbraccerà gran parte dell’Europa centro-settentrionale durante la giornata in parola. Al suo interno avremo un cospicuo apporto freddo che tenderà inevitabilmente a muoversi verso latitudini più meridionali…come se fosse una macchia d’olio.

In che modo l’aria fredda interesserà l’Italia? Per il momento non ci è dato saperlo. Si possono fare solo alcune ipotesi, che ora porteremo al vaglio.

Ipotesi 1 (la meno probabile): il blocco anticiclonico in Atlantico regge; l’aria fredda riesce a spazzare via il braccio anticiclonico sull’Europa occidentale agganciando una depressione in sede Iberica.

Se questa ipotesi andasse in porto, il vero inverno si impadronirebbe non solo dell’Europa centro-settentrionale, ma anche della nostra Penisola. Episodi di maltempo diffuso con neve a bassa quota sarebbero possibili su gran parte del centro-nord.

Ipotesi 2 (la più probabile): il blocco anticiclonico si corica a seguito del solito rinforzo del getto alle alte latitudini. Se questa ipotesi andasse in porto avremmo la solita situazione, con freddo in marcia verso l’est europeo e interessamenti marginali del versante adriatico e del meridione, seguiti ovviamente da spanciamento.

Tutto ricomincerebbe da capo e si perderebbero almeno altri 10 giorni sulla tabella di marcia di questa travagliata stagione.

Al momento sussiste il 40% di probabilità che vada in porto la prima ipotesi e il 60% che diventi realtà la seconda. In altre parole, l’inverno farà un tentativo, ma non è assolutamente detto che riesca.

Autore : Paolo Bonino