00:00 16 Settembre 2011

Forte calo di ozono stratosferico sopra il Polo Nord, cause e conseguenze

La situazione sarebbe addirittura del 40% peggiore di quella che si sta registrando in Antartide, dove il famoso buco dell'ozono segue il suo fisiologico calo stagionale.

E’ una perdita record, secondo gli scienziati, quella che si sta registrando nella stratosfera polare a livello dell’ozono. Il climatologo Vincenzo Ferrara, responsabile della rivista scientifica on line "Eai" dell’Enea, afferma che mai si sono registrati dati strumentali così bassi.

Il ricercatore aggiunge inoltre che a provocare la perdita di ozono sull’Artico è stato un vortice polare artico molto forte e compatto negli ultimi mesi. Le cui reazioni chimiche poste in essere in connubio con la luce solare ha scisso le molecole di ozono sull’area artica. Non piu’ quindi solo un problema legato, come da più parti è stato detto per anni, alle azioni dell’uomo, continua Ferrara, ma la causa potrebbe essere ricondotta alla componente naturale del cambiamento climatico globale.

L’ammanco di ozono sui cieli artici ha spostato l’attenzione del mondo scientifico dal ben più famoso buco dell’ozono, quello che si verifica durante la primavera australe nella stratosfera antartica e il cui meccanismo chimico è fondamentalmente lo stesso, ai cieli boreali. Ricordiamo a tal proposito che l’ozono stratosferico è un gas fondamentale per la vita sulla terra.

La deplezione dell’ozono e’ infatti un fenomeno piuttosto preoccupante, soprattutto perche’ il gas assorbe le radiazioni ultraviolette emesse dal Sole, in particolare quelle piu’ nocive, gli Uv-B che, se arrivassero sulla superficie terrestre, comprometterebbero gravemente l’integrità cellulare degli esseri viventi.

Autore : Luca Angelini