00:00 16 Dicembre 2015

Forse un’attenuazione delle vorticità zonali dopo Natale

Come anticipato negli aggiornamenti relativi alla giornata di ieri, martedì 15 dicembre, sino al periodo delle festività natalizie sono attese ben poche novità circa l'andamento della circolazione atmosferica a livello generale europeo. Superato il giorno di S.Stefano forse un'attenuazione delle vorticità zonalì con un primo segnale di cedimento nella struttura del Vortice Polare.

Una situazione di stallo come non si vedeva da diversi anni, caratterizza il primo mese di inverno meteorologico la cui data di inizio è convenzionalmente istituita al primo di dicembre. Gran parte della mensilità è trascorsa sotto l’insistente presenza di una figura altopressoria foriera di tempo stabile per molti giorni consecutivi.

Stabilità atmosferica invernale non sempre si traduce in giornate soleggiate e sgombere da nubi, spesso e volentieri addensamenti nuvolosi di tipo basso oppure nebbie persistenti scandiscono l’andamento medio di queste giornate, soprattutto quando come in questo caso, gli anticicloni presentano i massimi di geopotenziale collocati sul bacino del Mediterraneo, scongiurando pertanto l’attivazione di quelle residue circolazioni settentrionali di venti nei bassi strati che impedirebbero la condensazione così massiccia di nubi basse e nebbie.

Così facendo, analogamente ai famigerati anni 90′, ritroviamo le valli e le pianure in una situazione di immobilità atmosferica pressochè totale, un ambiente ideale nel quale oltre alle nebbie, proliferano polveri sottili e veleni di vario tipo, una condizione che in questi giorni fa parlare di sè soprattutto sul clima della Valpadana. Tale situazione sarà purtroppo destinata a persistere con poche variazioni sul tema, almeno sino al termine delle festività natalizie.

Superato tale periodo il centro di calcolo americano mette in evidenza quello che potrebbe essere considerato come il primo segnale di cedimento del Vortice Polare che porterebbe quantomeno ad una attenuazione del fortissimo tiraggio delle correnti zonali (occidentali) sui settori settentrionali dell’oceano Atlantico e dell’Europa.

Potrebbero quindi (forse) ripartire le prime dinamiche circolatorie un po’ più ondulate (onde di rossby?) entro l’ultima settimana dicembrina?

Ancora difficile rispondere a questa domanda, la nostra speranza risiede a questo punto nella possibilità d’avere un cambiamento delle condizioni atmosferiche in grado di riportare una certa "mobilità" delle masse d’aria sul Mediterraneo che, oltre a risolvere il problema di "accumulo veleni" che affligge diverse città d’Italia, porterebbe finalmente oseremo dire, la prima neve lungo l’arco alpino ed appenninico che in questo momento versano in uno stato pietoso, con prati brulli e secchi sin verso i 3000 metri di quota. 

Seguite le prossime news. 

Autore : William Demasi