00:00 7 Gennaio 2015

Focus modello americano: weekend di grande anticiclone, qualche news invernale verso la terza decade

Uno sguardo agli aggiornamenti odierni del modello americano: dapprima l'Europa mediterranea verrà interessata da un vasto anticiclone, in seguito potremo avere un'ondata di maltempo invernale nella terza decade di gennaio, anche se a tal riguardo urgono ancora conferme.

Già nel corso di questa settimana, l’ulteriore rinforzo della corrente a getto in uscita dalla regione canadese, determinerà una maggiore tensione zonale sui settori settentrionali del continente; l’aria più fredda legata al Vortice Polare tenderà a restare racchiusa alle alte latitudini, spesso e volentieri oltre il Circolo Polare Artico, limitando al minimo la propria influenza sui settori centrali e meridionali d’Europa. La struttura del Vortice Polare risulterà piuttosto compatta segnatamente sul comparto canadese ed Atlantico, mentre presenterà una struttura più debole sul comparto Pacifico, laddove nelle ultime settimane sono andate innescandosi diverse onde di calore che hanno determinato alcune azioni di disturbo.

In linea generale, proprio in virtù di un vortice compatto solo sul settore atlantico (ragione della zonalità così spiccata prevista i prossimi giorni), tale situazione si discosta nettamente da quelle che caratterizzarono la fine degli anni 80′ e l’inizio degli anni 90′, nelle quali la struttura del Vortice Polare era chiusa ed estremamente compatta sopra il Polo Nord Geografico, con stagioni che in sede europea furono completamente fallimentari dall’inizio alla fine.

Dopo la sfuriata zonale di questi giorni, l’atmosfera potrebbe finalmente intraprendere un percorso maggiormente orientato verso dinamiche invernali. Tali dinamiche prenderebbero vita una volta superata la prima metà del mese, dapprima anticipata da un progressivo rallentamento della corrente a getto occidentale sull’Europa, seguita in un secondo momento dalla ripresa degli scambi termici meridiani, in grado di portare masse d’aria calda verso le alte latitudini e masse d’aria fredda verso le medie.

Tale azione di risposta potrebbe palesarsi proprio da una risalita d’aria calda in corrispondenza dell’oceano Atlantico, in buona sostanza potrebbe trattarsi della famigerata ed ultimamente poco attiva Wave due atlantica, cioè una delle due possenti intrusioni d’aria calda innescate da quell’enorme serbatoio di calura rappresentata dagli oceani. La più forte in sede pacifica (wave 1) che solitamente da inizio ad una azione di disturbo successivamente in grado di propagarsi anche all’onda atlantica. A "casa nostra" questo evento solitamente si manifesta attraverso una risalita dell’anticiclone delle Azzorre verso le alte latitudini dell’oceano Atlantico e dell’Europa, innescando un raffreddamento della temperature sulle medie latitudini del continente, Mediterraneo compreso.

Autore : William Demasi