00:00 11 Dicembre 2000

Fino a mercoledì cielo sereno o velato: nebbia in pianura

Una zona di alta pressione mediterranea ci terrà per mano fino a metà settimana

Torna il sereno sulla Penisola dopo gli anomali temporali locali di ieri da Sondrio alla provincia di Roma, dalla Campania all’Appennino meridionale.

Anche il caldo persistente e decisamente fuori stagione che ha attanagliato le Alpi e il centro-sud sembra finalmente destinato a uscire di scena.

Se in montagna e al sud fino a metà settimana governerà il sole, al nord e nelle valli del centro sarà invece la nebbia d’irraggiamento a dettare le regole della visibilità e a regolare l’insolazione.
Stamattina banchi o strati nebbiosi bassi erano presenti un po’ ovunque ma senza assumere quelle caratteristiche minacciose tanto invise agli automobilisti.

La visibilità nei punti peggiori era comunque superiore ai 50 m.
Questa sera gli abitanti della Pianura Padana potrebbero comunque assistere al primo serio nebbione stagionale.

Il dominio anticiclonico dovrebbe protrarsi fino a mercoledì, quando le correnti occidentali saranno in grado di intervenire portando in dono due deboli perturbazioni e un po’ di freddo, specie in quota.
Fenomeni sparsi sulle Alpi e al NE tra giovedì e venerdì, saltato il nord-ovest che si prenderà la sua dose di meritato favonio e correnti fresche da nord su tutto l’Adriatico.

Sabato replica con un nuovo passaggio: questa volta sarà coinvolta maggiormente l’alta valle D’Aosta con nevicate anche importanti oltre 1300 m, poi il fronte scivolerà “modificato” dalla catena alpina verso SE.

Non si vede ancora la definitiva svolta stagionale, ma questo cambio di circolazione permetterà a romani, napoletani e siracusani di indossare qualche maglione invernale, tenuto in naftalina per molti mesi, e a trentini e veneti di sfoggiare guanti, sciarpa e all’occorrenza anche un cappellino.
Magari vestendosi pesanti invogliamo la stagione a prendere il binario giusto.

Intanto il nord si goda questi squarci di sereno, ne ha davvero bisogno: gli stati depressivi non si contano più dopo oltre due mesi di buio e pioggia.
Autore : Alessio Grosso