00:00 24 Marzo 2016

Fine marzo: una nuova impennata di calore per le regioni centro-meridionali?

Tutto quello che c'è da sapere circa l'evoluzione atmosferica prevista sull'Italia negli ultimi giorni di marzo; il modello americano GFS preme il pedale sull'acceleratore circa la realizzazione di una nuova onda di calore "mordi e fuggi" diretta ancora alle regioni del nostro Mezzogiorno. Ecco nel dettaglio la possibile evoluzione e le sue dinamiche.

Giungono importanti novità riguardo l’evoluzione della circolazione atmosferica in ambito mediterraneo negli ultimi giorni del mese; nella previsione relativa a ieri, mercoledì 23 marzo, avevamo infatti preventivato un ritorno delle correnti moderatamente fredde ed instabili di derivazione settentrionale oceanica, con effetti particolarmente eclatanti sul tempo delle regioni settentrionali e dei settori centrali tirrenici. Le regioni meridionali avrebbero recitato un ruolo marginale, sperimentando comunque un profilo termico di poco superiore alle medie stagionali di riferimento.

Una previsione che quest’oggi si complica, poichè un nuovo protagonista del palcoscenico atmosferico europeo, sembra intenzionato a riproporre la sua voce. Quello di cui stiamo parlando, ha in realtà già visitato i settori meridionali del nostro Paese appena un paio di giorni fa, ma sembrerebbe a tutti gli effetti intenzionato a ripresentarsi nuovamente nell’arco di poche giornate.

Stiamo parlando delle famigerate masse d’aria subtropicali africane, le quali potrebbero ripresentarsi proprio entro la fine di marzo, segnatamente sulle regioni di Mezzogiorno. 

Cosa scatenerebbe questa nuova escalation della temperatura?

Come sovente accade, lo sprofondamento di una figura di bassa pressione (saccatura) sin verso il continente nord-africano, determinerebbe una risalita delle masse d’aria già molto calde che sovrastano il deserto sahariano e che rappresentano un po’ il punto di partenza che, a stagione ormai matura, porta allo sviluppo del famigerato anticiclone subtropicale africano.

Nulla di tutto questo viene previsto quest’oggi dai modelli; troppo prematuro il periodo stagionale, ancora troppo presto per poterci "spaventare" (o rallegrare per chi ama il caldo) su questo aspetto.

Il nuovo contraccolpo verso l’alto delle temperature sulle regioni centro meridionali, sarebbe in realtà motivato da quello che potremo volgarmente definire come "legge del contrappeso", attraverso la quale, ad una discesa d’aria molto fresca sino a latitudini insolitamente basse, corrisponde una altrettanto massiccia risalita d’aria molto calda sino a latitudini insolitamente alte, lungo il lato ascendente della saccatura.

Questa dinamica è in realtà molto comune anche nel cuore del trimestre caldo, la cui sostanziale differenza è rappresentata proprio nell’enorme quantitativo d’aria "arroventata" che, in una stagione delicata come l’estate, è in grado di sollevarsi dal deserto sahariano sino alle nostre latitudini.

Aggiornamenti o smentite nei prossimi articoli.

 

Autore : William Demasi