00:00 26 Novembre 2014

Facciamo il punto sullo stato di salute del nostro Vortice Polare

Giunti ormai al termine della stagione autunnale meteorologica, cerchiamo di fare il punto della situazione, prendendo atto dell'attuale dislocazione del Vortice Polare sull'emisfero in funzione della previsione fornita da alcuni importanti indici di teleconnessione. Tralasciando per un attimo quella che è la circolazione atmosferica nell'orticello di casa nostra, il quadro generale appare assai diverso rispetto allo scorso anno.

Può essere molto difficile spiegare in modo chiaro e conciso gli innumerevoli fattori che possono condizionare una previsione stagionale. Noi di Meteolive siamo spesso e volentieri concentrati nell’esaminare le singole corse deterministiche dei modelli previsionali, soffermandoci molto più raramente su tutti quegli indici cosiddetti "teleconnettivi" di cui sempre più spesso si sente parlare in giro nel web. Alcuni di questi indici hanno dimostrato avere una buona validità, altri invece possono funzionare solo se abbinati a delle condizioni predisponenti e sono comunque caratterizzati ad avere un impatto meno eclatante sulla circolazione atmosferica invernale italiana ed europea.

Con cadenza regolare, quasi ogni anno l’universo delle teleconnessioni si arricchisce di nuovi elementi che da un lato possono servire per tracciare una linea di tendenza più affidabile, dall’altro possono ulteriormente complicare un panorama già in partenza molto confuso. A tal proposito i nuovi arrivati sono l’indice SAI (Snow Advance Index) e l’indice OPI (October Pattern Index).

Cosa sono in buona sostanza questi due indici?

Il SAI viene calcolato in base all’estensione nevosa presente sul comparto Euroasiatico al di sotto del 60° di latitudine nord. Elemento chiave nel comprendere quanto abbondante potrà essere il serbatoio invernale da cui l’Europa occidentale potrà attingere per vedere realizzate dinamiche invernali di grande impatto.

L’indice OPI mette in relazione la circolazione atmosferica alla quota di 500hpa nel mese di ottobre, con lo stato generale di salute del Vortice Polare nel corso della stagione invernale. Elaborando i dati delle mappe emisferiche a 500hpa, l’indice ha come obbiettivo, fornire una previsione fortemente affidabile su quello che dovrebbe essere l’andamento dell’indice AO (Arctic Oscillation) durante l’inverno. Una fase molto negativa dell’OPI preluderebbe ad una AO su valori generalmente negativi.

Attenzione però, negli ultimi anni viene regalata sin troppa importanza al monitoraggio dell’indice AO mentre viene sottovalutata la previsione del collega NAO (North Atlantic Oscillation).

La AO studia infatti le differenze bariche tra le regioni artiche e le medie latitudini dell’emisfero nord ed quindi per sua stessa definizione, un indice di valenza più generale rispetto alla NAO (North Atlantic Oscillation). Esso fornisce quindi un’indicazione molto vaga sulla circolazione atmosferica presente in sede europea. Molto meglio sarebbe monitorare l’indice NAO, il quale fornendo indizi sulla differenza di pressione tra medio ed alto Atlantico, regala una risposta molto più diretta e mirata sull’effettiva circolazione atmosferica presente in Europa.

Sino a questo momento l’indice OPI e l’indice SAI hanno chiuso su valori incoraggianti sull’esito della stagione invernale europea. Molto buono è stato l’innevamento delle pianure siberiane durante i mesi autunnali, in tal senso le prime previsioni deterministiche riferite alla mensilità dicembrina, mettono in luce un lobo consistente del Vortice Polare non a caso centrato sul comparto Euroasiatico.

Buono anche il rendimento dell’indice SAI, la presenza di anomalie negative di geopotenziale in sede siberiana rappresentano già da adesso un discreto risultato previsionale. Proprio la presenza di un raffreddamento così importante del comparto Euroasiatico sembra essere un elemento persistente e caratterizzante della stagione invernale 2014-2015, il cui ruolo sulla circolazione atmosferica dell’Europa centro-occidentale è ancora tutto da chiarire. Al di la della calura presente sul nostro orticello di casa, le basi di partenza per la futura stagione invernale sono senz’altro migliori rispetto alla scorsa stagione.

Autore : William Demasi