00:00 12 Gennaio 2012

Effetto Baldwin e Dunkerton, come la stratosfera può cambiarti una stagione

I due fisici hanno avuto l'intuizione di comprendere quanto i riscaldamenti o i raffreddamenti stratosferici possano propagarsi fino al suolo determinando l'andamento della stagione invernale.

 La prima parte dell’inverno appena trascorso conferma pari pari quanto i due fisici americani hanno scoperto con i loro recenti studi. Prima di venire al succo della teoria, dobbaimo però fare la conoscenza dell’indice spia che ci permette di comprendere l’andamento del vortice polare ai vari piani atmosferici è il NAM, ossia il "North Anular Mode". Il NAM, comprende anche il più noto AO (oscillazione artica) il quale si riferisce solo al livello del mare.

Il periodo compreso tra novembre e la fine di dicembre è stato caratterizzato da un forte raffreddamento alle alte quote, quello che tecnicamente, tradotto in inglese, è noto come "upper cooling". Ebbene tale raffreddamento ha iniettato nella parte stratosferica del vortice polare una immane quantità di energia che ne ha permesso un imponente rafforzamento.

Sulla base di quanto detto, segue la teoria di Mark Baldwin e Timothy Dunkerton, la quale ci insegna che allorquando l’indice NAM si porti su valori superiori a +1,5hPa (e cosi è stato) la sua propagazione verso la troposfera si compie entro 30-60 giorni (e cosi è stato). Il vortice polare al livello del mare, corrispondente all’indice AO (oscillazione della pressione al livello del mare tra Artico e medie latitudini) ha subito infatti picchi di potenza notevoli e ripetuti a causa della trasmissione della quantità di moto dalle quote supeiori, tanto che ne è scaturita alle nostre latitudini la ben nota fase invernale poco incisiva che stiamo vivendo.

In sostanza tutto il freddo è rimasto confinato entro le spire polari sbilanciandosi di quando in quando su altri settori dell’emisfero, in particolare sul settore canadese.

Ma cosa accade se si verifica poi il enomeno opposto? Come possiamo notare dall’immagine allegata e riferita all’inverno 2007-08, alle alte quote dopo un consistente raffreddamento, si verificò un potente riscaldamento (in realtà si è trattato di ben quattro riscaldamenti in sequenza). L’indice NAM si portò su valori inferiori a -3,0hPa.

Teorie Baldwin e Dunkerton alla mano ci dobbiamo dunque attendere che il riscaldamento si propaghi verso il basso entro 30-60 giorni. E infatti il calore in quel caso raggiunse il vortice polare troposferico mandandolo in crisi. L’aria gelida al suo interno ha iniziato a scivolare fuori dalla sua sede artica invadendo le medie latitudini. L’evento fu all’origine di una pesante ondata di tempo freddo e perturbato che ci interessò intorno alla metà di marzo.

Autore : Luca Angelini