Domenica 13 maggio: quali saranno le zone con maggiori probabilità di formazione di SUPERCELLE?
Nella giornata di domenica 13 maggio, le regioni settentrionali verranno a trovarsi lungo il lato ascendente di una figura depressionaria organizzata. Per una manciata di ore esistono i presupposti affinchè possano prender vita sistemi temporaleschi organizzati. Una analisi preliminare sulle località che potrebbero sperimentare questi fenomeni.
L’instabilità cosiddetta "termoconvettiva" abbandona il nostro Paese; al suo posto abbiamo una nuova perturbazione carica di aria fredda nord-atlantica, accompagnata da un rinforzo netto della circolazione di venti occidentali che dapprima conquistano il Regno Unito, la Penisola Iberica e la Francia, per poi spingersi entro il weekend ormai imminente a ridosso dell’Europa e del Mediterraneo centrale. Il nostro Paese ne verrà coinvolto soprattutto da domenica in avanti, sperimentando un netto cambiamento delle condizioni atmosferiche in estensione dalle regioni settentrionali verso quelle centrali nella notte tra domenica e lunedì.
Come anticipato, l’evoluzione della nuova perturbazione verso il nostro Paese, sarà piuttosto veloce ed in questo modo anche la cosiddetta "fascia dei contrasti", cioè l’area della depressione ove sarà più probabile lo sviluppo di temporali violenti, tenderà a spostarsi molto velocemente dalla Valpadana verso i settori balcanici. Stando agli ultimi aggiornamenti, l’orario migliore per lo sviluppo di temporali organizzati, intercorre tra la tarda mattinata di domenica sino alla prima metà del pomeriggio. Una finestra temporale piuttosto breve ma che potrebbe regalare qualche sorpresa.
In seno ad una circolazione di venti meridionali piuttosto tesi, sul piano isobarico di 500hpa (circa 5500 metri), troveremo una circolazione tesa di venti meridionali con spiccata divergenza del getto. Altrettanto rilevante la forte intrusione di aria molto fredda in quota, tale da esasperare i processi convettivi con sviluppo di nubi cumuliformi. Al livello del suolo bisognerà valutare con attenzione DOVE il vento spirerà in maniera più decisa dai quadranti sud-orientali.
Spostando il nostro sguardo sulla distribuzione dei fenomeni, possiamo identificare due possibili zone di genesi dell’attività temporalesca:
– una al momento ritenuta più probabile sul Piemonte
– la seconda dagli esiti più incerti, a cavallo tra la Lombardia orientale, il Veneto occidentale e l’Emilia Romagna.
Su queste due macroaree sarà possibile lo sviluppo di nuvolosità cumuliforme, veri e propri cumulonembi che potrebbero organizzarsi anche come supercelle, associate a colpi di vento, precipitazioni abbondanti, occasionali grandinate, forte attività elettrica.
Tra il tardo pomeriggio e la serata i contrasti potrebbero smorzarsi piuttosto rapidamente, lasciando il posto a nuvolosità più diffusa e precipitazioni anche estese ma di intensità minore.
Maggiori dettagli nei prossimi aggiornamenti.
Autore : William Demasi