Di nuovo un centro di alta pressione in formazione sulla Scandinavia?
Come evolverà la configurazione barica in Europa nei prossimi giorni? Quali conseguenze ci saranno sul tempo in Italia?
Concentrando la nostra analisi sulla disposizione delle correnti a getto, venerdì scorso avevamo fatto notare come le ondulazioni del “jet” polare (piuttosto vistose in questi ultimi giorni) avrebbero portato alla formazione di almeno due promontori anticiclonici in quota, in rapido spostamento dall’Oceano verso est; il primo non avrebbe portato vistose conseguenze, perché molto debole (ed in effetti questa è stata l’evoluzione seguita), il secondo ben più organizzato, avrebbe portato ad un rafforzamento dell’anticiclone africano sulla Penisola Iberica fra mercoledì 9 e giovedì 10.
In effetti il tempo dovrebbe seguire questa “strada”, anche se una piccola depressione in quota potrebbe portare qualche insidia temporalesca sulle coste portoghesi.
Ciò che a noi interessa è però il destino della “cresta” dell’onda di alta pressione, visto che sembra destinata a solcare la Scozia, per poi allungarsi e proiettarsi ancor più verso nord, in direzione della Norvegia; sulle coste settentrionali della Penisola Scandinava quindi nella giornata di giovedì si creerà un temporaneo campo di alta pressione, che rallenterà le onde successive della corrente a getto polare e le porterà a proiettarsi sempre più verso nord (per quanto riguarda i promontori di alta pressione) e verso sud (in merito alle saccature, cioè i cunei di bassa pressione).
In particolare la terza onda anticiclonica della serie, prevista sul Golfo di Biscaglia nella giornata di sabato 12, si spingerà così rapidamente verso nord, che isolerà un nuovo nucleo di alta pressione piuttosto forte sulla Scandinavia già nella mattinata di lunedì 14.
Questo evento sarà molto importante per l’evoluzione successiva del tempo, in quanto porterà diverse novità: difatti le perturbazioni che si genereranno sull’Atlantico, bloccate ad est dal muro anticiclonico, andranno ad affondare sul Portogallo e sul tratto di Oceano prospiciente, mentre impulsi di aria fresca ed instabile si dirigeranno dalla Russia settentrionale verso le nostre regioni.
Cosa succederà allora sull’Italia? Nei prossimi 2-3 giorni rimarremo ancora sotto l’influenza di deboli infiltrazioni di aria fresca, sia dalla Porta della Bora, sia dalla Valle del Rodano; pertanto potremo anche attenderci un temporaneo e contenuto peggioramento del tempo sul Mar Tirreno (tale ipotesi comunque è ancora tutta da verificare, quindi vi consigliamo di seguire l’evoluzione prevista ora dopo ora).
Per quanto riguarda il lungo termine invece possiamo confermare una delle due ipotesi formulate nella giornata di ieri (quella che davamo come meno probabile), ossia che fra il pomeriggio di sabato e la giornata di domenica una prima attiva “goccia fredda” in quota interesserà soprattutto il Triveneto (ma anche il resto del centro-nord), con rischio di qualche temporale, sia in montagna che in pianura.
L’evoluzione successiva dipenderà dal destino di questa perturbazione; in particolare se essa dovesse seguire la traiettoria che abbiamo descritto, si potrebbe generare una depressione al suolo piuttosto ampia, depressione che ancora adesso i modelli matematici a nostra disposizione non riescono a valutare con chiarezza.
Autore : Lorenzo Catania