00:00 4 Maggio 2009

Debole perturbazione si approssima all’Italia: ecco quando e dove pioverà

Si tratta di un corpo nuvoloso collegato ad un minimo di pressione centrato sulla regione scandinava. I suoi fenomeni saranno alterati dalla presenza dell'arco alpino. Facciamo il punto sulle conseguenze e vediamo chi dovrà aprire l'ombrello.

Una debole perturbazione oserà nelle prossime ore attraversare la membrana anticiclonica che aveva preso possesso del bacino centro-occidentale del Mediterraneo e di buona parte della nostra Penisola, segnatamente il centro-nord. Ora, smaltito l’ultimo coregrafico ricciolo nuvoloso che rotea tra Sicilia e bassa Calabria, l’attenzione si sposta quindi sulle nostre regioni settentrionali.

In giornata è atteso il transito di un corpo nuvoloso piuttosto organizzato ma dai contrasti non trascendentali. La sua traiettoria di spostamento, da nord-ovest verso sud-est, vedrà inoltre opporsi la presenza dell’ostacolo alpino.

La struttura nuvolosa potrà contare sul transito in serata del ramo discendente della corrente a getto il quale produrrà divergenza in altitudine a causa della vorticità che porterà con sè e dunque predisporrà l’atmosfera ai moti verticali forieri di costruzioni nuvolose di tipo convettivo, anche ad asse inclinato.

Il salto del vento al di sopra della catena montuosa farà in modo che l’aria fresca dietro il fronte sorvolerà la val Padana prima che la stessa penetri al suolo, dunque l’atmosfera si destabilizzerà favorendo la nascita di nuclei temporaleschi in viaggio da nord verso sud.

Secondo quanto ci prospettano i nostri modelli, i settori che assisteranno ai maggiori fenomeni saranno il basso Piemonte, la Lombardia centro-meridionale, la pianura veneta e l’Emilia Romagna. Per il probabile temporaneo rientro di aria un po’ più umida dall’Adriatico i fenomeni più intensi potranno verificarsi proprio su quest’ultima regione, ove non si esclude anche qualche grandinata o colpo di vento. Anche lungo i crinali appenninici di confine con la Toscana si avranno fenomeni piuttosto organizzati, tuttavia il nucleo principale non riuscirà a valicare lo spartiacqe appenninico e gettarsi sul Tirreno.

In seguiro interverranno correnti da nord a spazzare in via favonica le nubi ad iniziare dai versanti sud-alpini e dalla zona padana pedemontana. L’opera di ripulitura si completerà entro la notte su martedì significando un successivo rapido generale miglioramento.
Autore : Luca Angelini