00:00 15 Settembre 2010

DA NON PERDERE: le correnti da W dove provocano precipitazioni?

I versanti esteri delle Alpi occidentali, la Valle d'Aosta, la Toscana, lo Spezzino, la Venezia Giulia, il Lazio, l'Umbria e la Campania: ecco le zone maggiormente soggette a precipitazioni in caso di correnti da W a media quota.

Quando si parla di correnti occidentali, spesso si intende una sorta di nastro trasportatore”dei sistemi nuvolosi, che dal vicino Atlantico si muove verso l’Europa.

Questo nastro può essere più o meno teso, a seconda dell’intensità della corrente a getto portante, che veicola le masse d’aria dall’Oceano verso levante.

Se tale corrente non risulta particolarmente veloce, il flusso presenta maggiori ondulazioni e le perturbazioni sono ospitate in autentici cavi d’onda che traslano verso levante con velocità piuttosto bassa.

Quando sull’Italia si presentano perturbazioni di questo tipo, la pioggia cade su quasi tutto il nostro Paese, ad iniziare dalle regioni settentrionali. Le correnti risultano occidentali solo ad alta quota, mentre a media quota prevalgono correnti in genere meridionali.

Se poi al transito del fronte si associa la formazione di un minimo di pressione secondario sul Tirreno, allora le precipitazioni possono persistere più a lungo, con tutte le conseguenze del caso.
 

In alcuni casi la corrente a getto portante, invece di presentare ondulazioni, può scorrere quasi rettilinea e ospitare le perturbazioni in cavi d’onda poco accentuati.

In questo caso non si ha quasi mai l’insorgenza di correnti meridionali a media quota, ma i venti si presentano orientati secondo il getto in quota, ovvero da W verso E.

Naturalmente se l’Italia viene interessata da una perturbazione a scarsa penetrazione, la presenza dei rilievi gioca un ruolo molto importante, a causa dei contrasti poco accesi. Le zone che riceveranno i maggiori accumuli di pioggia e/o di neve saranno quelle maggiormente esposte al flusso da ovest, ovvero quelle con i rilievi posti più ad est.

Ecco nel dettaglio le zone del nostro Paese maggiormente esposte alle correnti da W a media quota.

NORD I settori alpini di confine con la Francia e la valle d’Aosta, specie l’alta Valle. Su queste zone si possono avere notevoli cumulate nevose se il flusso persiste. La Liguria orientale, soprattutto lo spezzino. La Venezia Giulia e soprattutto il Goriziano. L’est della Lombardia e il Veneto. Qui le precipitazioni risultano molto deboli e a carattere di pioviggine, con cielo spesso brumoso. La regione alpina di confine in genere con precipitazioni deboli o moderate.

CENTRO La Toscana in primis. Questa è la regione che più di tutte è soggetta a piogge in caso di correnti da W. Nel periodo autunnale tali correnti possono causare anche nubifragi sulle coste della Versilia fino al Livornese. Il Lazio, soprattutto la parte settentrionale ed interna.
Anche su questa regione le piogge possono essere di una certa intensità, accompagnate anche da rovesci. L’Umbria. Su questa regione prevalgono piogge in genere moderate, concentrate soprattutto in prossimità della dorsale appenninica. Le precipitazioni sono spesso accompagnate da vento forte da SW. La Sardegna nord-occidentale. Qui non si hanno mai grandi accumuli, ma le piogge possono essere presenti, accompagnate da forti venti da NW.

SUD La Campania. In caso di correnti da W la regione è battuta da piogge anche di una certa consistenza ed intensità, soprattutto nelle zone di Caserta ed Avellino. La Calabria tirrenica, soprattutto le zone a ridosso della Catena Costiera. Qui si possono avere rovesci alternati a pause, anche se gli accumuli non sono molto elevati. In tutte le altre regioni non citate, le piogge o non si manifestano, oppure si presentano con accumuli irrisori.

Autore : Paolo Bonino e Alessio Grosso