00:00 31 Ottobre 2008

DA NON PERDERE: i segnali PRATICI di pericolo meteorologico in montagna in AUTUNNO e in INVERNO

In montagna d'inverno...

Utili consigli per tutti…

1 situazione anticiclonica con barometro che segna almeno 1020 hPa (ridotto al livello del mare), calma di vento, condizioni ideali per sciare, se la foschia rimane nel fondovalle per tutto il giorno il tempo resterà buono.

2 Se il barometro è in costante discesa nel corso della giornata e la foschia risale dal fondovalle dovremo prepararci ad un cambiamento del tempo, specie se nel cielo compaiono distese organizzate di cirri, le nubi sentinella che segnalano l’arrivo di una perturbazione.

3 Se d’improvviso il vento aumenta d’intensità e vediamo nubi basse invadere le vette non sarà prudente partire in escursione.

4 Quando il cielo è nuvoloso e non sappiamo che decisione prendere: escursione si, escursione no, un segnale inequivocabile di neve in arrivo sarà la comparsa di una strana nebbiolina in discesa dalle vette: è la caduta dei fiocchi di neve a dare quell’effetto e presto saremo sotto una fitta nevicata.

5 Se in una giornata serena e tranquilla all’improvviso vedete formarsi nubi a forma di lente (altocumuli lenticolari) sulla vetta isolata di un monte, state pur certi che è in arrivo molto vento o addirittura una bufera di neve prima di notte.

6 Se la temperatura aumenta sensibilmente mentre state facendo un’escursione con la racchette da neve e sentite un rumore simile ad un “voomm” (suono onomatopeico riconosciuto internazionalmente come segnale di rischio valanghe) desistete dal continuare la passeggiata e tornate sui vostri passi, si sta per staccare un lastrone di neve, forse anche di grosse dimensioni.

7 Se state salendo in macchina su un passo alpino e in mezzo alla pioggia vedete cadere sul parabrezza alcuni fiocchi di neve bagnati, valutate se è il caso di proseguire, se avete le catene a bordo e se per caso ipotizzate di trovarvi in condizioni disagiate a montarle sotto la neve qualche tornante più in alto: forse in questo caso è meglio fermarsi al primo spiazzo. Se avete poca dimestichezza con le catene fatevele montare da un benzinaio prima di trovarvi bloccati sul ghiaccio o magari con una catena incastrata in una ruota.

8 In primavera o eccezionalmente nel primo autunno le nevicate possono arrivare anche da un temporale pomeridiano quando sopraggiunge aria fredda; se siamo in vetta abbiamo tutto il tempo di rientrare se le nubi cumuliformi si sono appena formate, ma se notiamo uno sviluppo di nubi torreggianti simili a panna montata già nel primo mattino sarà bene rimandare.

9 Se in una giornata serena e mite vediamo le vette fumare significa che in quota c’è molto vento che solleva la neve in turbini. rischiate così di prendere molto freddo se partirete non adeguatamente coperti per l’effetto wind-chill (raffreddamento indotto dal vento che asporta rapidamente quella pellicola superficiale di calore che ci avvolge)

10 La dissoluzione della nuvolosità a partire da ovest dopo una giornata nevosa o piovosa può essere il segnale di un miglioramento del tempo ma anche di possibili gelate notturne per la serenità del cielo. Perchè siamo sicuri del miglioramento? Perchè generalmente il tempo atmosferico in Europa si muove da ovest verso est, salvo qualche eccezione e pertanto con il sereno che rompe da ponente ci sono ottime speranze di bel tempo.

11 Condizioni di pressione molto bassa con cielo che rimane sereno devono farci pensare all’arrivo di vento forte: generalmente a sud delle Alpi al Foehn o favonio, (etimo: vento favorevole ai germogli) che provoca un generale riscaldamento e una visibilità eccezionale, visto che asciuga rapidamente l’umidità come un vero e proprio asciugacapelli, attenzione però in alta quota il Foehn è sempre piuttosto freddo e se intendiamo recarci aldilà delle Alpi potremmo anche avere la disavventura di imbatterci in una bufera di neve, infatti in molti casi al Favonio e al sole su un versante delle Alpi, può corrispondere sull’altro una condizione perturbata con molte nubi ammassate contro i rilievi (effetto stau) e precipitazioni.
Autore : Alessio Grosso