00:00 9 Gennaio 2019

Cosa si intende per “vento geostrofico”?

Il vento geostrofico è una corrente che spira libera dagli impedimenti e dagli attriti indotti dal terreno.

Alzate lo sguardo al cielo! Molte volte capita di osservare un fenomeno curioso: il vento che soffia da una direzione e le nubi ad alta quota che si muovono in senso diverso rispetto al vento al suolo. Perché succede ciò? Il motivo va ricercato nell’azione che le asperità del terreno hanno su una massa d’’aria in arrivo.

Se noi salissimo su un aereo e potessimo valutare la direzione di provenienza del vento alle diverse quote, noteremmo che quasi mai il vento al suolo coincide con quello in quota.

Il vento che soffia ad un’altezza tale da essere completamente svincolato dall’’attrito del terreno è chiamato vento “geostrofico”. Si tratta di una sorta di nastro trasportatore che muove i sistemi nuvolosi in direzioni ben precise, indipendenti dalle condizioni di vento al suolo.

Non essendo soggetto agli impedimenti del terreno è un vento non rafficato; la raffica, infatti, si produce proprio a causa degli ostacoli che il vento incontra sulla terraferma. I piloti degli aerei devono fare spesso i conti con questi forti venti alle quote superiori che possono ostacolare o agevolare il volo a seconda che si presentino favorevoli o contrari al cammino del velivolo.
L’osservazione del vento geostrofico (tramite il cammino delle nubi ad alta quota) e del vento al suolo, fornisce una buona indicazione sullo stato del tempo.

Mettendosi con le spalle al vento, se il vento in quota interseca da sinistra a destra la corrente al suolo, si avrà un peggioramento; viceversa, un miglioramento.

Autore : Paolo Bonino