00:00 9 Febbraio 2005

Così il medio Adriatico e il sud potrebbero ricevere un nuovo carico di neve ma…

Se le Alpi facessero da scudo all'irruzione fredda che prenderà il via da domenica, questa scivolerebbe sul versante Adriatico e sul meridione facendo tornare in pole position per le nevicate in pianura l'Abruzzo meridionale e il Molise. Tuttavia esiste un 30% di possibilità che l'affondo gelido passi più ad ovest: in quel caso si aprirebbero scenari tutti da valutare.

Se al momento il sud delle Alpi e buona parte del nord “piangono” per un pesante deficit pluviometrico e nivometrico, la stessa cosa non si può dire per il medio Adriatico, il sud e alcuni settori del medio Tirreno con cui, finora, la stagione invernale è stata molto generosa di precipitazioni.

La Sardegna e il sud si trovano ora alle prese con una depressione nordafricana che oggi produrrà i suoi massimi effetti su Sicilia e Calabria per poi lasciarci nel corso della giornata di domani.

E in seguito?
Tutti puntati col naso verso nord, per seguire attentamente gli spostamenti del redivivo Vortice Polare. Come anticipato, da domenica l’alta delle Azzorre inizierà a spingere verso la Groenlandia e l’Islanda innescando, come al solito una massiccia irruzione di aria artica marittima sul suo bordo orientale.

Che traiettoria seguirà?
Le carte la vedono avvicinarsi di gran carriera all’arco alpino centro-occidentale e a quel punto introducono una certa dose di incertezza, dando vita ad almeno 2 scenari.

SCENARIO A: “Il solito, please!” – probabile al 70%

Precisiamo subito che le probabilità più elevate sono legate al fatto che la maggior parte dei modelli vedono al momento questa evoluzione ed anche alla cosiddetta “inerzia meteorologica” (per risparmiare energie i sistemi nuvolosi tendono a seguire rotte già collaudate).

In pratica si riproporrebbe un copione già noto: Alpi come scudo insormontabile, pesanti nevicate su Svizzera e Austria e qualche fiocco sui crinali di confine. Valpadana sotto il tiro del Foehn, Liguria e centrali tirreniche con una limpida e secca Tramontana.

Al contrario, l’aria più fredda ed umida avrebbe la strada spianata verso le regioni centrali adriatiche e il meridione. Dalle prime ore di lunedì inizierebbe dunque a nevicare a quote sempre più basse o in pianura su Abruzzo meridionale e Molise (al momento le Marche e il nord Abruzzo sembrano meno coinvolte). Rovesci sul meridione con fiocchi bianchi generalmente oltre i 600-700m.

Temperature in calo e ritorno ovunque dell’alta pressione entro mercoledì.

SCENARIO B: “Scommettiamo che…” – probabile al 30%

Poco dopo la metà di gennaio, un’improvvisa variazione nella traiettoria di un fronte freddo portò la neve a cadere copiosa anche su Milano città. Alcuni modelli, per ora in minoranza, vedono una buona parte dell’affondo freddo aggirare le Alpi più ad ovest, tuffandosi nel Mediterraneo attraverso la famigerata Valle del Rodano.

In quel caso potrebbero formarsi depressioni sul Golfo ligure, oppure tra Corsica e Sardegna o sul Tirreno, inaugurando una fase prettamente invernale sulla Penisola. Il richiamo di aria fredda da est garantirebbe nevicate a quote molto basse o in pianura sulla Valpadana, mentre lo Scirocco in quota finalmente imbiancherebbe il sud delle Alpi. Rovesci e temporali prenderebbero di mira il versante tirrenico con nevicate sull’Appennino a quote collinari (sui tratti più a nord), a 1000-1500m sui tratti centro-meridionali.
In quel caso il versante adriatico rimarrebbe più all’asciutto ma non sarebbe un dramma viste le abbondanti precipitazioni dei giorni scorsi.

Come andrà a finire? Seguiteci e vi terremo costantemente informati!
Autore : Simone Maio