00:00 3 Novembre 2006

Correnti fredde settentrionali interesseranno la nostra Penisola fino alla giornata di domenica: fenomeni concentrati essenzialmente al centro e al sud.

Sfuriata invernale sulle regioni adriatiche del centro-sud. Anche nord-est e centro-sud tirrenico coinvolti nell'importante calo termico, ma con poche nuvole. Ma da domenica graduale ritorno alla normalità.

Benvenuti in inverno! Già, ma solo per poco… E non potrebbe essere altrimenti, visto che siamo solo al 3 di novembre… Del resto, le temperature sono più consone a quelle di un dicembre maturo, e vedere la neve cadere sul Gargano o sulle Murge di questi tempi non è che passi inooservato.

Pertanto, parentesi fredda sì, anche molto fredda se la relativizziamo al calendario, ma anche molto breve. Questione di un week-end, appunto. Quello che ci apprestiamo a vivere.

E allora: da questa sera il Medio e il Basso Adriatico faranno i conti con un secondo impulso freddo che avrà il merito di portare nuove precipitazioni su tutta la fascia litoranea e su quella sub-litoranea. Lo stau appenninico offerto alle fredde correnti nord-orientali farà il resto, coinvolgendo anche il versante orientale della dorsale montuosa. Dai Sibillini alle Murge, tutti i rilievi peninsulari saranno interessati da nevicate intermittenti, anche se i quantitativi non saranno certo eccezionali.

Gli accumuli pluviometrici più importanti sono previsti su Chietino, Pescarese e litorale molisano. La neve cadrà a quote collinari, attestandosi fin sopra i 400 metri nella notte su sabato.

Nella giornata di sabato il tempo andrà gradualmente migliorando sulle regioni adriatiche, ma un po’ di instabilità visiterà il nord della Sicilia, il Crotonese e parte della Basilicata. Ad ogni modo, su queste regioni gli effetti più evidenti di questa fase meteorologica non saranno tanto le precipitazioni (veramente marginali), quanto piuttosto l’abbassamento della colonnina di mercurio che porterà i valori minimi di sabato e di domenica su cifre davvero importanti per il periodo.

Stesso discorso vale per Lazio e Campania: fuori dal rischio di precipitazioni, le regioni tirreniche se la vedranno con valori molto bassi che origineranno gelate notturne nelle valli e nelle conche interne. A rischio gelata anche l’Agro Romano nel primo mattino di sabato, complice la totale apertura del cielo e la cessazione della ventilazione.

Sul resto del centro-nord, a parte qualche disturbo sulla Sardegna sud-orientale e sull’Alto Adige, il tempo si manterrà soleggiato e piuttosto fresco. Ad ogni modo, lo scarto termico con la media del periodo su queste regioni sarà meno importante rispetto a quelle prima menzionate, con l’eccezione però del Friuli-Venenzia Giulia, dove la colonnina di mercurio si porterà fino a 8-9°C sotto la norma.

Domenica, infine, si assisterà ad un lieve aumento delle temperature unito alla rotazione a occidente delle correnti. Segno evidente che il tempo è destinato a rientrare subito nei “binari” seguiti nell’ultimo mese d’ottobre…
Autore : Emanuele Latini