00:00 8 Ottobre 2015

Controcorrente! Il global warming? Potrebbe interrompersi presto

Quello che molti non sanno...

La vita della Terra terminerà per colpa del Global Warming? No, perchè il global warming sarà solo transitorio. Se davvero volessimo sapere quale sarà la durata della vita della Terra dovremmo guardare al sole e alle sue scorte di combustile. Già, potreste chiedermi, come stiamo a scorte? La verità è che ne abbiamo per cinque miliardi di anni. In seguito il Sole diverrà una gigante rossa e ci ridurrà in cenere.

Cinque miliardi di anni sono tanti: abbiamo tempo per esplorare nuovi mondi, portare qualche nostro rappresentante su un altro pianeta, studiare meglio l’Universo che ci circonda. Eppure, basterebbe una brutale ed incurabile epidemia, una guerra atomica, una catastrofe naturale senza precedenti per accorciare sensibilmente i tempi di sopravvivenza del pianeta Terra.

Ciascuno guarda nel suo orticello. Nelle nazioni più industrializzate, impegnate strenuamente alla ricerca del profitto, del benessere e dell’edonismo (con la crisi un po’ meno ma tant’è), l’idea che una catastrofe possa distruggere in pochi giorni quanto è stato creato dall’uomo non tocca molto da vicino la popolazione; lo testimonia il modo assolutamente passivo e superficiale con il quale milioni di persone osservano alla Tv le immagini di uno sconvolgente terremoto o di una eruzione vulcanica.

La realtà virtuale ha sostituito quella reale, perchè è più spettacolare, più cruenta e nell’uomo, fin nella tenera età, c’è quella punta di sadismo per cui finchè il dramma non lo tocca da vicino è persino divertente da vedere, e se i morti sono pochi e le immagini poco spettacolari, l’interesse cala.

Eruzioni vulcaniche, Tsunami giganteschi, impatti con asteroidi, terremoti devastanti possono indubbiamente condizionare da un momento all’altro l’esistenza di milioni di persone, ma se limitassimo l’analisi del clima del futuro ad un andamento più lineare, meno turbolento, che tipo di sintesi potremmo fare alla luce della rivisitazione delle vecchie teorie e alla formulazione di quelle nuove?

Innanzitutto, c’è da chiedersi se l’effetto serra sia il vero problema. La risposta è FORSE, ma senza strapparci i capelli e battere i pugni sul tavolo.

Il rialzo termico, verificatosi negli ultimi 30 anni, sia pure in fase di rallentamento, non sembra peraltro averci sconvolto di più tanto, ma ha sconvolto gran parte del mondo scientifico e quello ambientalista. 

Siccome sembra che il clima non possa permettersi di mutare, subito si è cercato un responsabile, l’uomo. Secondo molti scienziati per due secoli l’uomo ha avvolto la Terra in una coperta di anidride carbonica, biossido d’azoto, metano. Ora la Terra starebbe reagendo perchè la fase di equilibrio si è alterata, il pianeta è stato lanciato a velocità supersonica verso il caldo. (teoria peraltro ancora non del tutto dimostrata) Fargli invertire la rotta è una missione impossibile, farlo rallentare è possibile, sempre che tutte le nazioni si accordino in tal senso: cosa assai ardua e con tempi di risposta sul clima di almeno 40 anni.

Cosa potrebbe allora accadere di così grave se la Terra continuasse a scaldarsi? Secondo molti scienziati, tra cui medici, ci sarebbero più malattie, più carestie, più eventi estremi, più inondazioni, mareggiate, tempeste. Alcune terre finirebbero per desertificarsi, altre per essere invase dall’acqua, fonderebbero del tutto tutti i ghiacciai montani della Terra, fonderebbe il Polo Nord e parzialmente il Polo Sud, uragani terribili potrebbero colpire anche l’Europa, la malaria investirebbe tutta l’area mediterranea, insomma di tutto, di più.  

Eppure diversi altri scienziati sostengono che il riscaldamento non risulterà infinito, ma che scaldando oggi, scaldando domani, grosse quantità di acqua fredda in arrivo dal ghiaccio sciolto, invaderebbero il nord Atlantico, mandando in crisi la Corrente del Golfo. In poco più di 50 anni le Isole Britanniche tornerebbero in un regime di gelo che presto potrebbe coinvolgere molte altre zone dell’Europa in una reazione a catena.

Potrebbe dunque il riscaldamento di oggi preparare il terreno al raffreddamento di domani? In altre parole non potrebbe essere questo il meccanismo con cui è regolato il clima della Terra per mantenere una sorta di equilibrio? La risposta è probabilmente: SI.

I processi di FEEDBACK, retroazione, sono ben noti agli scienziati, solo che incredibilmente passano in secondo piano, in nome del motto: "clima impazzito verso una deriva bollente". Negli anni 90 negli Stati Uniti un modello climatico ha simulato questa eventualità: ebbene, nell’arco di un secolo, le acque fredde dell’Artico verrebbero sospinte nell’Atlantico settentrionale.

Il ghiaccio insomma potrebbe raggiungerci in ogni modo: dobbiamo solo scegliere se congelarci subito o se rosolarci al forno per preparare meglio il freddo che verrà.

Autore : Alessio Grosso