00:00 16 Novembre 2007

Congresso mondiale dell’energia, ancora speculazioni sul clima

La rappresentazione e la divulgazione dissennata di scenari climatici apocalittici è ormai all'ordine del giorno. Questa volta tocca alla conferenza sull'energia in corso a Roma

La temperatura globale aumenterà di ben 6° nei prossimi 30 anni se la crescita economica non porrà un freno alla richiesta di energia.
L’affermazione dal solito sapore incoscientemente allarmista, giunge dal capo econimosta Fathi Birol nel corso di un intervento tenutosi nell’ambito del ventesimo Congresso mondiale sull’Energia attualmente in svolgimento a Roma.

A parere dell’AIE ( Agenzia Internazionale per l’Energia) il mercato del petrolio diventerà sempre più difficile, i prezzi seguiteranno a salire e con essi anche il ritmo di produzione. Nel 2015 gli econimisti dell’AIE prevedono un aumento della capacità di 37,2 milioni di barili al giorno dei quali un terzo per l’aumento della domanda e due terzi per l’esaurimento dei giacimenti attualmente aperti.

Secondo Birol la causa di questo catastrofico scenario sarà il repentino aumento delle emissioni di anidride carbonica ad opera dei Paesi emergenti come India e Cina dai quali arriverà almeno il 70% delle emissioni globali.

Le affermazioni dell’economista i cui dati necessiterebbero indubbiamente di un approfondimento da parte dei climatologi prima di essere divulgati, vanno a parare come sempre sugli investimenti necessari per tenere sotto controllo l’aumento delle temperature.
Insomma la salute del Pianeta ha un costo economico sempre più elevato.

A parere dell’AIE sarebbe utile far confluire i finanziamenti necessari entro lo sviluppo del nucleare, grazie al quale le emissioni di gas serra subirebbero un drastico ridimensionamento e, all’uopo, sciorina alcuni numeri la cui superficialità fa semplicemente rabbrividire.

Birol infatti afferma che la prospettiva di sviluppo da lui impostata porterebbe all’emissione in atmosfera non più di 46 giga tonnellate di gas serra, che determinerebbero appunto l’aumento della temperatura di ben 6°, ma di 32 giga tonnellate, che corrisponderebbero ad un aumento di temperatura di “soli” 4° in 30 anni.
Se lo dice lui.
Autore : Luca Angelini