00:00 19 Agosto 2004

Come sfuggire ad un’eruzione vulcanica

Un vademecum per proteggersi. Napoli zona a forte rischio!

Lungo una linea di rottura della superficie terrestre sono situati i vulcani, nell’interno dei quali è contenuto materiale roccioso allo stato fuso, gas e vapori.

Nel momento in cui si verifica un’eruzione questo materiale incandescente con vapori velenosi e gas (la lava) viene proiettato all’esterno e, scendendo lungo i pendii del vulcano, distrugge tutto ciò che incontra.

Le aree a rischio vulcanico in Italia sono: area vesuviana, Ischia, Stromboli, Vulcano, Campi Flegrei, Etna, centri eruttivi di Pozzuoli, Isole Eolie, Pantelleria.

I vulcani possono essere attivi come l’Etna, spenti (Colli Albani), quiescenti come il Vesuvio che rappresenta per le aree circostanti un alto rischio.

Diversi fenomeni possono annunciare un’emergenza vulcanica per cui la Protezione Civile riesce a far evacuare in tempo il territorio. Nel caso in cui “l’allarme è anticipato” è necessario che gli abitanti si attengano alle indicazioni sul comportamento da tenere, annunciato dai mezzi di comunicazione.

Talvolta è possibile contenere gli effetti della colata lavica deviandone il corso con cariche esplosive come è stato fatto sull’Etna.

A volte un vulcano può eruttare all’improvviso senza segnali premonitori e con tale violenza da far apparire le situazione senza scampo.

Se trovandosi in prossimità di un vulcano si notano segnali premonitori è opportuno allontanarsi immediatamente perchè se dovesse verificarsi l’eruzione il panico che si genera tra la gente e la mancanza di mezzi di trasporto renderà difficile la fuga.

Se invece si è sorpresi da un’eruzione è opportuno fuggire anche a piedi verso la strada più vicina che ci allontani in fretta dalla zona. Se la minaccia è costituita da rivoli di lava bisogna salire più in alto e con qualunque cosa proteggere la testa dai pezzi di roccia che rotolando possono colpirci. Un fazzoletto bagnato aiuterà a filtrare fumo, gas e polvere.

E’ necessario proteggere gli occhi con occhiali ed indossare indumenti pesanti. E’ prudente non rifugiarsi in fabbricati per il pericolo che sotto l’impatto dei detriti i tetti possano crollare. Se capitasse di trovarsi in un “flusso piroclastico”, come gli scienziati chiamano l’insieme di polvere e gas bollente che rotola dal vulcano a 16O Km/h, l’unica cosa da fare è individuare un corso d’acqua e tuffarvisi trattenendo il respiro per alcuni secondi poichè la nuvola passa velocemente. Ad un’eruzione possono seguire, dopo un periodo di tregua, altre eruzioni anche più violente.

I segnali di allarme

Le eruzioni più terrificanti sono precedute da fenomeni che le anticipano e che possono durare anche settimane:

1) aumento dell’attività sismica

2) formazione di fessure

3) rumori che giungono dal vulcano

4) i fiumi emanano odore di zolfo

5) si nota sulla montagna una nuvola di vapore

6) precipitazione di piogge acide

7) polvere di pomice nell’aria

8) il vulcano emana cenere calda e gas.
Autore : Sofia Fabbri