00:00 8 Aprile 2013

Come evolverà la primavera?

Primavera più stabile al sud, meno altrove, precipitazioni soprattutto sulle Alpi e al nord.

La seconda parte della primavera meteorologica, segnatamente dalla metà di aprile alla fine di maggio, dovrebbe essere caratterizzata da tempo complessivamente variabile al nord, con le maggiori precipitazioni lungo le Alpi e da un tempo generalmente più clemente al centro-sud, specie sulle regioni meridionali.

Lo schema barico sarà quello classico, probabilmente senza sorprese: flusso di correnti perturbate da ovest piuttosto intense sul nord Europa e sul centro del Continente, con temporanee incursioni anche in sede mediterranea. 

Più a sud inserimenti più o meno convinti dell’anticiclone subtropicale, ma senza una vera e propria ondata di calore di tipo estivo, tranne all’estremo sud, dove a maggio non mancheranno le prime fiammate, specie qualora dovesse intervenire qualche saccatura ad ovest del Continente.

In ogni caso non è previsto alcuno schema barico anomalo, nessun anticiclone in fuga verso nord, nessun afflusso freddo anomalo di particolare rilevanza, ma si tratta comunque di un’analisi statistica, che va presa e considerata per quello che è, una semplice proiezione, anche se tiene certamente conto dei principali indici teleconnettivi.

In definitiva, secondo questa analisi, ci attende una seconda parte di primavera con scarsi fenomeni al sud, qualche momento temporalesco al centro e alcuni momenti ancora perturbati al nord, specie in corrispondenza della fascia alpina, prealpina e pedemontana, senza grandi scostamenti dalle medie, ma comunque con alcuni bei periodi soleggiati per tutti.
 

Autore : Alessio Grosso