00:00 7 Settembre 2018

COLPO DI SCENA! Il ghiacciaio del CALDERONE in Abruzzo è in ESPANSIONE…

Uno schiaffo al riscaldamento globale arriva dall'Italia...

Nell’epoca del surriscaldamento globale registrato da gran parte della comunità scientifica, che sta causando forti ridimensionamenti di superfici ghiacciate sul Pianeta, dalla cima più alta dell’Appennino si fa largo una notizia "eretica" in controtendenza che fa tirare un sospiro di sollievo.

Il ghiacciaio del Calderone, il più a sud d’Europa tra i 2.650 e i 2.850 metri sul Gran Sasso d’Italia, sarebbe infatti in espansione e il nevaio presente sullo stesso versante, a 2.400 metri accanto al rifugio Franchetti, si sta trasformando in ghiacciaio.

A svelarlo è Davide Peluzzi, 50enne di Nerito di Crognaleto (Teramo), alpinista di fama che ha guidato impegnative spedizioni sull’Himalaya.

Sebbene non vi sia una correlazione diretta tra il riscaldamento globale e la salute dei nostri ghiacciai che dipende soprattutto dagli apporti nevosi in quota, questa notizia suona come uno schiaffo a chi pensava (erroneamente) che questo lembo di ghiaccio racchiuso in prossimità del Gran Sasso si sarebbe estinto in brevissimo tempo.

Lo scorso anno, dopo quel caldo terribile, sotto al nevaio del Gran Sasso c’era ancora uno spessore di ghiaccio vivo di 26 metri; quest’anno la neve è rimasta sopra al ghiaccio – aggiunge Peluzzi – ed è qualcosa di straordinario; c’è uno strato di terreno ghiacciato ricoperto da neve tutto l’anno, c’è permafrost!", dice quasi emozionato.

"La notizia eccezionale è che il nevaio perenne è in forte espansione per il mese di settembre. Stiamo assistendo alla nascita di un futuro ghiacciaio. Il limite glaciale sul Gran Sasso si è abbassato di 280 metri, alla quota stabile da oltre 20 anni di 2.400 metri sul livello del mare; in tutta la conca del Vallone delle Cornacchie durante l’estate il ghiaccio non si è sciolto, superando dunque il momento più critico".

 

 

Autore : Marco Signori, riduzione e adattamento di Paolo Bonino