00:00 24 Novembre 2009

Clima “ad personam”: lo SCANDALOSO SILENZIO dei media

Sta passando praticamente inosservata la questione che ha fatto emergere gravi scorrettezze nella diffusione dei dati sul Global Warming. Sono i dati sui quali dovranno decidere i Grandi della Terra...

Tutto tace. Tutto sta passando sotto i nostri occhi nella più scandalosa e totale indifferenza. Perchè non parlano? Perchè non fanno sapere alla gente cosa sta accadendo nei locali dell’Hadley Center, punto di riferimento numero uno per la raccolta, l’elaborazione e l’interpretazione dei dati climatici? Cosa si nasconde veramente dietro quelle catastrofi millantate? Cosa c’è di vero in quelle e-mail esposte al pubblico ludibrio?

Nessuno parla. Bocche cucite. Silenzio assordante. E il nostro mondo là fuori che per molti continua ad essere in fin di vita. Eppur si muove.

Dalle holding accademiche degli eletti, dopo l’improvviso travaso di bile, tutto è stato messo a tacere. Appena in tempo. A Copenaghen fervono i preparativi per un summit sul clima considerato risolutivo dopo il fallimento di Kyoto. Quali dati consegneranno a Obama? Quali argomentazioni proporranno agli altri Capi di Stato e di Governo? Cosa racconteranno alla gente?

Possibile che, all’alba del terzo millennio, le sorti del Pianeta siano in mano a quattro grafici manipolati? La risposta purtroppo è affermativa. E se gli altri non lo dicono lo facciamo noi: i dati delle ricerche condotte sul riscaldamento globale sono state con tutta probabilità dolosamente alterati. Le prove documentali sono racchiuse entro una sterminata raccolta di comunicazioni via e-mail lunga un decennio tra alcuni ricercatori particolarmente influenti, intercettate e rese pubbliche.

Tali dati erano quelli che venivano poi raccolti dall’IPCC, ulteriormente “scremati” e quindi divulgati senza contraddittorio, ma con il metodo-facciata della revisione paritaria, in realtà ulteriore censura di parte. Il fine era quello di addebitare per il 90% alle attività umane la responsabilità dell’attuale fase di riscaldamento climatico. Il tutto per motivi che hanno legato fin dall’origine l’IPCC con le lobby del potere, in primis la politica.

Ma qualcosa negli ultimi anni è andato storto. In barba ai sofisticati modelli utilizzati per prevedere lo stato del clima nei secoli a venire, tale elite di scienziati non ha fatto i conti con l’oste, ossia proprio con lui, il clima, il quale ha deciso di frenare senza preavviso il suo riscaldamento, troncando di netto quelle curve che puntavano impietosamente verso l’alto.

Tutto da rifare? Macchè! Rimessa mano ai grafici, via con una bella limata di qua e una bella tirata di là; ecco fatto, il clima dell’ultimo millennio è stato rifatto ad arte, ossia “artefatto”. E soprattutto pronto per Copenaghen 2009. Ma ancora una volta l’imprevisto: le e-mail scambiate dai ricercatori per mettere a punto il “lifting” al pianeta sono finite (in modo altrettanto delittuoso questo lo dobbiamo dire) in pasto al pubblico.

Poche e frammentarie le notizie, parlano solo i siti internet del settore. Tacciono i giornali, tacciono le televisioni, tacciono le magistrature. E davanti a tutto questo noi, dalla nostra piccola nicchia, fuori da ogni logica di sistema, immersi con dedizione e abnegazione nel nostro lavoro, attendiamo l’evolversi degli eventi speranzosi che la giustizia faccia luce su questa “scomoda verità”. Nel frattempo proseguiamo dritti per la nostra strada ripetendo in cuor nostro “Eppur si muove”.
Autore : Luca Angelini